Il CASD, riceve la Bandiera di Istituto. Il polo accademico porterà la Difesa nel futuro

CASD – ROMA, Si è svolta questa mattina a Palazzo Salviati, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Ministro della Difesa Guido Crosetto e di altre Autorità civili e militari, la cerimonia di apertura dell’Anno Accademico 2023-2024 e la consegna della Bandiera di Istituto al Centro Alti Studi per la Difesa.

Nel corso dell’evento, che segna l’inizio ufficiale dell’Anno Accademico 2023-2024, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato la Bandiera d’Istituto al Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa, Ammiraglio di Squadra Giacinto Ottaviani.

In un clima di festa per l’ennesimo traguardo raggiunto dal Centro di eccellenza, si sono alternati gli interventi del Presidente del CASD Ottaviani, del Ministro della Cultura Sangiuliano, del Capo di Stato Maggiore della Difesa Cavo Dragone, del Ministro della Difesa Crosetto.

L’intervento del Ministro della Difesa Crosetto

“Non esiste un Paese che abbia futuro se non sa costruire la sua classe dirigente. Non esiste un corpo che sappia muoversi senza scheletro, e lo scheletro di un Paese è rappresentato dalla sua classe dirigente.

Le Forze Armate hanno sempre prestato grande attenzione al sapere: sin prima dell’unità d’Italia le regie patenti per i Carabinieri richiedevano l’alfabetizzazione, a conferma che cultura e conoscenza erano fondamentali. Il binomio fra cultura e divisa era fondamentale: non potevi avere la capacità di comprendere quello che ti stava davanti o l’uso della forza, se non ti formavi e la formazione era prima di tutto culturale e poi militare.

In questa fase forze convergenti si sono messe insieme per promuovere la pace internazionale, ne sono un esempio l’aggressione russa dell’Ucraina, le sorti del fianco est e sud della Nato, l’instabilità del Mediterraneo e del Continente africano e, da ultima, la situazione in corso nella Striscia di Gaza, scatenata dalla violenza di Hamas. Il valore della democrazia è l’arsenale della cultura. Oggi gli avversari della pace e della libertà ci combattono perché non condividono il modo in cui viviamo anche se cerchiamo di portare sempre, nel mondo, sicurezza e democrazia. La pace non si incontra per strada, si costruisce con fatica.

Lo vogliamo ribadire con l’impegno delle Forze Armate italiane.

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Il CASD

Il Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) è l’organismo di studio di più alto livello nel campo della formazione dirigenziale e degli studi di sicurezza e di difesa.

E’ organicamente ordinato in una Presidenza, che si avvale di un Reparto di Presidenza per il supporto generale ed il coordinamento delle attività di interesse comune delle cinque componenti autonome: l’Istituto Alti Studi per la Difesa (IASD), l’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze (ISSMI), l’Istituto di Ricerca e Analisi della Difesa (IRAD), la Direzione Alta Formazione e Ricerca (DiAFR) ed il Centro per la Formazione Logistica Interforze (Ce.FLI).

Il Presidente del Centro dipende direttamente dal Capo di Stato Maggiore della Difesa ed è assistito, per l’esercizio delle sue funzioni, da un Consiglio Direttivo da lui stesso presieduto, composto dai Direttori Coadiutori militari e civili dello IASD, dal Direttore dell’ISSMI, dal Direttore dell’ IRAD, dal Direttore della DiAFR, dal Direttore del Ce.FLI e dal Capo del Reparto di Presidenza, con compiti di Segretario.

Il Consiglio Direttivo esamina ed esprime pareri sui programmi di studio dei due istituti di formazione, sulle attività delle sessioni e corsi di studio, sul sistema di valutazione degli Ufficiali frequentatori e su tutti gli aspetti organizzativi e funzionali del Centro, suscettibili di accrescere il livello di sinergia realizzabile nell’impiego delle risorse umane, materiali e finanziarie disponibili.

“La Formazione Militare rappresenta il primo presidio di difesa dello Stato” in un contesto geopolitico che richiede nuovi approcci rispetto alle pluralità di crisi internazionali. La nostra offerta formativa in continua evoluzione, così come i convegni e le collaborazioni vengono finalizzati non solo alla comprensione di ciò che avviene, ma alla formazione di una nuova classe dirigente che sia in possesso degli strumenti utili a prendere decisioni in contesti sempre più incerti, articolati e volatili.

(Fonte Ministero della Difesa)