Crosetto certifica la morte del cocer e fa il pieno di consensi. Ecco cosa ha detto.

8 maggio, Centro Alti Studi della Difesa, un po’ alla volta arrivano i rappresentanti delle diverse sigle associative, sono le 17 circa e c’è attesa e curiosità su quelle che saranno le parole del Ministro della Difesa. La sala si riempie, dovranno parlare tutti, 3 minuti circa a testa. Ci sono i quattro vertici delle Forze Armate e c’è il Capo di Stato Maggiore della Difesa che siederà vicino al numero uno di Palazzo Baracchini. Saluti, strette di mano, sorrisi e qualche imbarazzo tra leader di sigle che non la pensano allo stesso modo. Silenzio, parla Crosetto.

“Il 31.12.2023 il cocer non esisterà più, a prendersi cura delle istanze del personale saranno le associazioni a carattere sindacale e quest’ultime offriremo gli strumenti per operare bene nel proprio esercizio”.

La soddisfazione negli occhi di molti che non potevano più convivere con chi aveva il duplice ruolo e, soprattutto, la speranza di ricevere riconosciuti i diritti, finora negati, di rappresentare gli altri senza dover usufruire della propria licenza o dei propri soldi.

“Non ci sarà nessun aumento dell’età pensionabile, almeno fino a quando ci sarò io, non lo permetterò”

Altro colpo messo a segno da Crosetto che ha fatto capire di voler accelerare anche nella costruzione del documento di riferimento per coloro che faranno attività di rappresentanza (distacchi, competenze, rimborsi, ecc)

I dirigenti delle sigle, a partire dal 1 gennaio 2024, potranno usare la licenza straordinaria per far fronte alle esigenze di carattere sindacale fino a quando non verrà redatto e pubblicato il documento contenente le nuove disposizioni.