Sediamoci e aspettiamo di leggere “indagato il carabiniere che ha sparato”

… Prima però facciamo una standing ovation al colonnello dei Carabinieri che ha rilasciato una dichiarazione alla stampa, dopo i fatti, asserendo “i militari hanno operato secondo le procedure d’azione e quindi hanno fatto il loro dovere” – Ecco come parla un comandante di uomini.

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Adesso torniamo allo stato di diritto… degli altri, in cui la Magistratura, come da tradizioni, deve, per prassi, indagare il carabiniere per atto dovuto. Ora, dopo la standing ovation fatta al comandante degli agenti coinvolti, facciamoci tutti una risata perché sennò, in alternativa, ci tocca piangere.

Tutto questo mentre un uomo dello Stato rischia di perdere gli arti inferiori dopo essere stato schiacciato da un folle, pace all’anima sua, che voleva ucciderlo! Impeccabile, ammirevole, encomiabile, professionale e tattica è stata l’azione del carabiniere che ha sparato e adesso, le persone intelligenti penserebbero “a trovarlo uno così con cui lavorare”.

Però non tutti ci arrivano, soprattutto nelle grigie stanze dei tribunali dove non sanno cosa vuol dire uscire in servizio per essere investiti da uno stalker, un pusher, un rapinatore. In procura arrivano gli atti già pronti, non importa cosa c’è scritto e chi è morto, l’importante è indagare, a prescindere, magari uccidendo con la penna colui che non è morto per mano violenta.