Pronto l’accordo sul TFS. Prestito dalle banche e interessi azzerati.

Il Governo vuole accelerare il pagamento delle liquidazioni. I costi di anticipo saranno a carico dello Stato. Il decreto già nella prossima manovra.

Il piano dell’esecutivo è sul tavolo dei tecnici e vuole essere realizzato anche per immettere liquidità interna. Già nella prossima manovra di bilancio gli statali potrebbero esultare poiché, attualmente, c’è il rischio di veder riconosciuto il trattamento di fine servizio anche dopo 5 anni. La strategia sarebbe diretta verso l’anticipo delle banche ma facendo in modo che lo Stato si faccia carico degli interessi. Meno di un mese fa la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati contro il ritardo del pagamento del tfs ai dipendenti della PA che, attualmente, può arrivare anche a 5 anni dalla cessazione del servizio. Ciononostante la Consulta ha censurato le norme che permettono di posticipare il pagamento delle cosiddette buone uscite, giudicandole in contrasto con i principi costituzionali della “giusta retribuzione” che deve essere adeguata e tempestiva e pertanto la Corte Costituzionale ha chiesto al governo di ripristinare tempi e parametri per la liquidazione spettante a fine lavoro. Secondo l’INPS si tratta di una operazione di circa 14 miliardi, difficile da affrontare, soprattutto in relazione ai vincoli europei del Patto di Stabilità. Ecco allora l’idea dell’anticipo bancario in accordo con l’ABI nella formula speciale per gli statali. Chigi e Dipartimento del Tesoro sono in sintonia e per le banche sarebbe un grande giro di affari.

Le prospettive

Una prima soluzione arriverebbe da un interesse che la banca chiedere all’INPS. Ad esempio, se al lavoratore spettano 40 mila euro la banca versa 40 mila euro a costui e ne chiede 42 mila all’INPS. L’altra ipotesi sarebbe quella di riconoscere la possibilità di detrarre dal reddito il 100% degli interessi versati alle banche.

I lavori di realizzazione

Già da lunedì 24 luglio si potrebbero avere risposte più concrete a seguito dell’incontro tra Giorgetti, Zangrillo e Calderone che parleranno del tema da inserire nella manovra di bilancio. Un ruolo chiave potrebbero giocarlo i Sindacati e le associazioni a carattere sindacale del comparto sicurezza e difesa che potrebbero, in linea con le sigle della funzione pubblica, siglare un accordo collettivo e fare muro. A godere subito della manovra potrebbero essere, in una prima fase, le fasce medio basse per poi garantire a tutti una liquidazione adeguata e veloce.