La Duilio non teme nessuna minaccia. Sistemi avanzati e uomini addestrati.

La Duilio non teme nessuna minaccia. Sistemi avanzati e uomini addestrati.

A poche ore dalla votazione in Parlamento della missione Aspides, l’Italia ha una certezza: l’alta capacità della nostra Marina Militare impegnata nel Mar Rosso come altrove.

“Il cacciatorpediniere Caio Duilio ha i sensori e gli armamenti che servono per fronteggiare le minacce, ma soprattutto un lungo addestramento. Abbiamo dei droni-bersaglio che sono molto simili a quelli degli Houthi e prima di partire prepariamo gli equipaggi ad abbatterli usando i cannoni di bordo”.

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Enrico Credendino

Così il capo di Stato della marina militare, ammiraglio Enrico Credendino, risponde ad una domanda sulla possibilità, e il timore di altri attacchi nel Mar Rosso.

In una intervista al quotidiano La Repubblica, l’ammiraglio sottolinea l’efficacia della risposta del comandante della Caio Duilio all’attacco ricevuto giorni fa.

Agiamo solo in maniera difensiva“.

L’Italia ha risorse sufficienti per le due operazioni a cui partecipa nel Mar Rosso, compreso il comando tattico della Aspides.

“anche se agli equipaggi viene chiesto uno sforzo eccezionale, affrontato con sacrificio e professionalità. Invece dei 100 giorni mare previsto ogni anno, se ne fa il doppio. Una volta il Mediterraneo era presidiato dalla US Navy, poi dalla presidenza Obama il loro focus si è spostato sull’Indo-Pacifico. Chi ha riempito questo vuoto? Mosca, che ora preme per avere una base in Libia, ma non solo: i turchi, con cui le relazioni sono ottime, tra poco avranno la seconda flotta della Nato. Gli algerini schierano sei sottomarini russi con missili Kalibr, l’Egitto ha sempre più navi.

Una situazione complessa in cui abbiamo esteso le operazioni fino al Mediterraneo orientale e ottenuto il riconoscimento di un ruolo leader da parte degli USA e degli altri alleati”.

faremo ancora fuoco se servira nessuna paura 1 Difesa Magazine
Nave Caio Duilio

La Duilio non teme nessuna minaccia. Sistemi avanzati e uomini addestrati.

”Il Caio Duilio è una nave concepita proprio per queste missioni e può affrontare tutto l’arsenale degli Houthi: oltre ai droni, anche i missili da crociera e quelli balistici. Prima il mondo era semplice: facevamo missioni a supporto della pace. Dal 2022 invece abbiamo dovuto recuperare rapidamente la capacità di combattere in situazioni ad alto rischio”.

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Nave Caio Duilio

Pronti a nuove sfide per il controllo dei fondali e la raccolta dei dati

”Io ho passato i primi quindici anni come ufficiale addetto alla difesa contraerea: conosco molto bene donne e uomini del Caio Duilio, so quanto sono bravi. Il comandante ha sempre avuto la situazione sotto controllo: è stato avvistato uno sciame di droni, poi uno si è staccato e ha puntato verso il ”Caio Duilio”.

Il comandante ha trasmesso avvisi via radio, poi ha identificato l’ordigno nell’oscurità con un visore all’infrarosso e aperto il fuoco: lo hanno abbattuto con sei colpi di cannone. Agiamo solo in maniera difensiva.

La Marina ha appena fatto un accordo con Telecom Sparkle. Il 99 per cento delle comunicazioni digitali passa dai cavi nei fondali e loro stanno raddoppiando quelli nel Mediterraneo: fra poco un quarto del traffico internet mondiale transiterà sotto il Mediterraneo. All’indomani della distruzione del gasdotto Nord Stream 2 abbiamo dato il via all’operazione Fondali Sicuri facendo uscire in mare i nostri cacciamine: con tutti i mezzi che hanno capacità di controllo dei fondali pattugliamo le infrastrutture critiche nazionali, che sono quasi tutte marittime. Non solo.

Abbiamo creato nel comando di Santa Rosa una centrale operativa unica a livello europeo dove confluiscono i dati classificati dei nostri sensori, di quelli alleati e le informazioni delle aziende, Sparkle, Eni, Terna, Enel, e questo ci permette di avere il monitoraggio di quello che avviene sott’acqua. Il neonato Polo della Subacquea con sede a La Spezia metterà insieme in modo strutturale la sfera pubblica e gli operatori privati.

Noi dobbiamo sapere chi transita nei fondali, dove lo fa e perché. Quindi servono sensori, centrali di comando e droni in grado di intervenire, guidati da navi-madre che saranno a loro volta con o senza equipaggio. È un settore su cui dobbiamo investire: il ministro della Difesa Guido Crosetto intervenendo al lancio del Polo della Subacquea ha detto che le risorse per i fondali dovranno essere pari a quelle per lo Spazio”.

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