Causa di servizio, a Palermo una sentenza storica

La Corte dei Conti riconosce la causa di servizio: vittoria per un luogotenente dell’Arma ancora in servizio attivo

Palermo – 2025. Con la sentenza n. 190/2025, la Corte dei Conti – Sezione Giurisdizionale per la Regione Siciliana ha riconosciuto la causa di servizio in favore di un luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, ancora in attività, affetto da discopatie multiple del tratto cervico-dorso-lombosacrale e spondiloartrosi diffuse.

Una decisione significativa che conferma il principio secondo cui la causa di servizio può essere accertata anche durante lo svolgimento del servizio attivo, senza attendere il collocamento in congedo.

La pronuncia rappresenta un precedente importante per tutti gli appartenenti alle Forze Armate che, pur continuando a prestare servizio, sviluppano patologie riconducibili all’attività professionale svolta in condizioni fisiche e ambientali usuranti.


Il militare aveva presentato istanza per il riconoscimento della causa di servizio, passo fondamentale per l’eventuale accesso ai benefici previdenziali, in particolare alla pensione privilegiata ordinaria. L’Amministrazione aveva rigettato la richiesta, negando la sussistenza del nesso causale tra la patologia e l’attività militare.

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L’avvocato Gabriele Licata


La Corte ha accolto il ricorso, ritenendo adeguatamente provato – anche sulla base delle risultanze medico-legali – il nesso eziologico diretto tra l’attività di servizio svolta e le patologie accertate. Un riconoscimento che consolida il diritto del militare alla tutela previdenziale privilegiata, nonostante la permanenza in servizio.


La pronuncia rafforza la giurisprudenza che tutela la salute del personale militare in modo concreto e tempestivo, senza subordinarla alla cessazione dal servizio. È un segnale chiaro a favore di chi, ogni giorno, opera in prima linea al servizio dello Stato.


L’avv. Gabriele Licata, esperto in diritto militare e patrocinatore del ricorrente, ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto, sottolineando come “questa sentenza rappresenti un passo avanti fondamentale nella difesa dei diritti del personale dell’Arma, troppo spesso costretto ad attendere la riforma per veder riconosciuti i propri diritti”.

Causa di servizio, a Palermo una sentenza storica

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