REAS, Protezione civile, volontariato fondamentale

Successo alla manifestazione, grande affluenza di punbblico al REAS di Montichiari. Presente anche il Capo della Protezione Civile, Il Ministro Nello Musimeci è intervenuto con un messaggio.

REAS, i volontari sono fondamentali

Si era già scritto di come il mondo del volontariato, associato alle emergenze, quindi alla Protezione Civile, sia una pedina fondamentale del “sistema Paese Italia”, ora a dirlo è anche il protagonista delle emergenze: il Prefetto Cicigliano, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.

Fondamentale, si diceva, era insistere sulla formazione del volontario, e aumentare la consapevolezza individuale/collettiva verso i rischi, ecco perché si avvia, proprio oggi, quasi fosse un passaggio di consegne, rispetto al termine della manifestazione di Montichiari, la “settimana della Protezione Civile”.

Il REAS 2025 ha visto la partecipazione 309 espositori, provenienti dall’Italia e da altri 24 Paesi, con un salone che si sviluppa su una superficie espositiva totale di 30mila metri quadrati e occupa tutti gli 8 padiglioni del quartiere fieristico di Montichiari.

Reas 2025

Nei vari padiglioni è possibile visionare nuovi mezzi e attrezzature per gli interventi nelle aree colpite da catastrofi naturali, veicoli speciali capaci di operare in zone allagate o terremotate, sistemi antincendio, droni e robot cingolati per la ricerca di dispersi, sensori di nuova generazione per il controllo dei fiumi e dei vulcani, ambulanze dotate di apparecchiature salvavita e per il trasporto di disabili e sistemi di comunicazione per i collegamenti tra centri operativi e soccorritori.

Intervento del Prefetto Cicigliano

Cicigliano

Il Capo della Protezione Civile, intervenendo al REAS ha espresso il suo punto di vista sullo stato dell’arte nell’approccio alle emergenze, con un richiamo al mondo del volontariato:

“L’intero mondo dell’associazionismo, anche nel settore della protezione civile, sta vivendo un momento di crisi: si avvicinano meno persone e non solo a causa del calo demografico, che è sicuramente una causa ma non l’unica”.

“Il 60% della forza lavoro durante le emergenze è gestita dal volontariato”, ha proseguito Ciciliano. E’ un valore aggiunto! Ora dobbiamo sviluppare l’attività nei confronti dei giovani, dobbiamo cercare di ragionare con i giovani e per i giovani. E’ necessario che siano proprio i giovani a dire quali potrebbero essere le migliori strategie da mettere in campo per far sì che le attività di protezione civile, e soprattutto la formazione degli operatori, rimangano all’interno di questi gruppi di volontariato, perché sviluppare la conoscenza e la competenza significa sviluppare il mondo della prevenzione e della cultura”.