Alle 10.25 triplice fischio alla stazione e il ricordo diventa commozione, sentita, da parte di tutti i presenti, prescindendo dalle polemiche, com’è giusto che sia. Mattarella: “strage fascista”.
Strage di Bologna, nuovo anniversario
L’Italia non dimentica, Bologna sicuramente non può farlo: è la città che è stata interessata da quell’attentato, nell’agosto del 1980, e ha visto la nascita di un comitato vittime.
Purtroppo l’Italia è anche il paese che non riesce a trovare pace, le polemiche su fazioni, ideologie, sono sempre alla soglia della polarizzazione, come se fosse una perenne campagna elettorale, dimenticando il bagaglio di sofferenze che un determinato atto, un gesto, può aver compiuto.
La strage alla Stazione ferroviaria di Bologna rappresenta l’attentato più sanguinario che la storia della Repubblica italiana ricordi (85 morti e oltre 200 feriti).
Difficile verticalizzare “solo” su Bologna senza considerare il contesto che fa da sfondo.
Certamente si potrebbe fare solamente considerando i momenti di forte empasse avuti, sia per le indagini, per i vari processi, per la presenza di elementi deviati che hanno sviato, inquinato, l’attività investigativa, ma sullo sfondo c’era una guerra civile non dichiarata, sarebbe sciocco non riconoscerlo, ancorché potenzialmente, l’attacco allo Stato era portato avanti in egual misura da frange di destra che di sinistra.
Si, attacco allo Stato, perché in questo filone vi sono sia stragi che hanno coinvolto “gente comune”, da vero terrorismo, che elementi istituzionali, tipicamente uomini in uniforme, magistrati, dipendenti di partecipate pubbliche legati al mondo industriale e della difesa.
Il sequestro di Aldo Moro è probabilmente la cifra più alta, almeno prima della deriva tra scontri tra opposte fazioni (vari sono gli attentati a sedi politiche o associazioni politicizzate, di tutti gli schieramenti) che alterano anche la serenità del tessuto sociale del tempo (ventennio 1960-1980), prima di mutare verso la lotta alla criminalità organizzata.
Mattarella: strage fascista
Con la condanna di esponenti di avanguardia nazionale, il cerchio politico e giuridico si chiude tra mandanti, P2, ed esecutori, neofascisti.
Mattarella, intervenendo alla commemorazione:
“La strage della Stazione di Bologna ha impresso sull’identità dell’Italia un segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile.”
“Nel giorno dell’anniversario, si rinnovano alle famiglie delle vittime i sentimenti di vicinanza. Espressione di una comunità coesa che aderisce a quei principi democratici, che gli artefici della strage volevano cancellare, generando paura per minare le istituzioni, cercando di spingere il Paese verso derive autoritarie, con responsabilità accertate grazie al tenace lavoro di Magistrati e servitori dello Stato.”

Crosetto, Ministro della Difesa:
“A Bologna, il 2agosto 1980, si consumò uno degli eventi più drammatici della storia del nostro Paese. Una strategia eversiva, che le sentenze hanno attribuito a esponenti di organizzazioni neofasciste, causò la morte di 85 innocenti e il ferimento di oltre 200 persone. Il terrorismo colpì con tutta la sua ferocia la Nazione. La Città e l’Italia intera seppero rispondere con i più alti valori civili, opponendo la forza della democrazia alla violenza del terrorismo. Esprimo con commozione la mia vicinanza ai familiari delle vittime e ai sopravvissuti di una strage che non sarà mai dimenticata”.