Casal di Principe ha il nuovo Commissariato. Prima era un sito della camorra.

È da oggi operativo a Casal di Principe (Caserta), in un bene confiscato alla camorra, il nuovo commissariato della Polizia di Stato; un presidio atteso da anni dai cittadini e più volte invocato dal sindaco Renato Natale, che nel gennaio scorso aveva scritto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sollecitando l’apertura del Commissariato. E’ una nota della Questura di Caserta ad annunciare la piena operatività dell’ufficio di pubblica sicurezza, situato in pieno centro, su Corso Umberto I, il cui obiettivo “è la vicinanza della Polizia di Stato ai cittadini e alle loro esigenze”. Il capo della Polizia Lamberto Giannini aveva promesso il 16 febbraio scorso, durante le operazioni di abbattimento del covo di Michele Zagaria a Casapesenna, che il presidio avrebbe aperto in tempi brevi. E nelle prossime settimane proprio il ministro Piantedosi potrebbe arrivare a Casal di Principe per tenerlo a battesimo. Il “primo dirigente” del Commissariato è il Vice Questore Gennaro Corrado, in passato vice-capo di Gabinetto nonché responsabile della comunicazione presso la Questura casertana, con l’ultimo incarico ricoperto presso la Scuola Internazionale della Polizia di Stato a Caserta. Il Commissariato ha competenza sui territori dei comuni di Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano d’Aversa, Villa Literno, Villa di Briano e San Marcellino. Per i cittadini, che finora potevano rivolgersi solo alla Compagnia dei Carabinieri, ci sarà ora la possibilità di produrre al Commissariato denunce, depositare esposti, presentare istanze di natura amministrativa e chiedere informazioni sullo stato delle pratiche. L’immobile dove ha sede il Commissariato ha ospitato fino ad inizio 2017 la sezione della Squadra Mobile di Caserta – fu aperta nel 2008 in piena stagione stragista dei Casalesi – protagonista delle più importanti indagini anticamorra, da quelle che hanno portato alla cattura dei latitanti del clan dei Casalesi Antonio Iovine e Michele Zagaria agli arresti di centinaia tra boss e gregari della cosca. La sezione della squadra investigativa della Polizia di Stato chiuse tra le proteste, e il bene fu consegnato al Demanio per la trasformazione in Commissariato, i cui lavori sono durati oltre dieci anni.