Terrorismo. Tajani: momento delicato per lo Stato ma non trattiamo con i violenti.

Nei primi cento giorni di governo in cui la politica estera e’ stata assoluta protagonista e’ piombato l’allarme per gli attacchi alle sedi diplomatiche. Prima Atene poi Barcellona e Berlino: ambasciate e consolati nel mirino. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista a “Quotidiano Nazionale” spiega di aver dato “indicazioni di rafforzare le misure di sicurezza delle nostre ambasciate e nei consolati, anche con l’invio di carabinieri nelle sedi piu’ a rischio. In questi ultimi episodi non si sono registrati danni alle persone, ma dobbiamo mantenere alta l’attenzione, soprattutto per proteggere il nostro personale. Alcune ambasciate sono piu’ esposte di altre, ma il mio ringraziamento e’ rivolto a tutto il personale impiegato all’estero, che rappresenta e onora l’Italia ogni giorno con il proprio lavoro, al servizio della Repubblica”. Si parla di una rete internazionale in azione per il caso Cospito: “Le azioni violente di questi giorni, dagli attacchi contro l’auto di un funzionario a Berlino e al consolato di Barcellona ma mi riferisco anche alle violenze di piazza, alle minacce contro il vostro collega direttore del Tirreno, non intimidiscono lo Stato italiano. Questo non e’ dissenso, non sono manifestazioni pacifiche, del tutto legittime, ma attacchi contro persone e istituzioni. Con i violenti il governo non si fa intimidire e non scende a patti”. I Paesi che ospitano le nostre sedi devono offrire collaborazione nelle indagini e maggiore sicurezza, sia in Europa che nel resto del mondo: “E’ gia’ cosi’. In molte ambasciate e consolati, oltre ai militari dell’Arma dei carabinieri spesso sono distaccati ufficiali della Guardia di finanza e di polizia che collaborano con le autorita’ dei paesi di accreditamento in diversi settori. Anche questi ufficiali di collegamento si sono immediatamente attivati per chiedere alle forze di polizia locali di garantire maggiori controlli a protezione del nostro personale e delle nostre sedi”. In Ucraina si teme un’escalation di guerra con un’offensiva russa. L’Europa unita e’ disponibile ad armare ulteriormente l’Ucraina. L’Italia e’ pronta al sesto pacchetto: “La settimana scorsa Stati Uniti e Germania hanno deciso in maniera coordinata di inviare carri armati all’Ucraina. Cio’ dimostra ancora una volta che gli Alleati continuano a essere uniti a fianco di Kiev. La nostra unita’ e’ la migliore risposta all’aggressione russa e al suo attacco ai valori democratici. Detto questo, il governo continuera’ ad assistere l’Ucraina e il suo popolo sul piano umanitario. Allo stesso tempo le imprese italiane sono pronte a giocare un ruolo di primo piano nella ricostruzione”, ha concluso Tajani.