Gli opinionisti interpretano la Costituzione, i militari la difendono.

di Giovanni C.

Da giorni si parla di marinai, braccia tese e altre gesta evocative che hanno scandalizzato esponenti di una parte politica del nostro Paese. Ieri, poi, esattamente nella Giornata dedicata alla Marina Militare Italiana, un intervento dei fucilieri del mare a largo delle coste italiane. Il caso!

Ma tornando al 2 giugno e alle polemiche innescate piene di filosofie, parole e vuoti a rendere, è bene precisare che durante la parata – perché di parata si parla dal 1948, quando in Italia non c’era spazio per gli opinionisti ma solo per coloro che volevano ricostruire un Paese bombardato – che tante categorie hanno sfilato ai fori imperiali e continuano a sfilare.

Abbiamo visto i sindaci, i medici dopo la pandemia, gli insegnanti, i volontari della protezione civile, i volontari del servizio civile e altri rappresentanti di questo Paese fatto di gente straordinaria. Si, i nostri figli hanno chiesto chi fossero quelle persone perché i nostri figli erano lì, a vivere la festa, ad applaudire tutti senza pensare a braccia tese o urla, vivendo l’emozione per poi, magari, approfondire i passaggi.

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Non so in quali paesi si vedano artisti sfilare ma sono convinto che anche in Italia ciò possa avvenire senza essere per forza anti militaristi. Anche perché, è bene precisare, che la nostra Costituzione non è anti militarista, no! La nostra Costituzione, i codici e i regolamenti e tutti gli italiani, indistintamente, ripudiano la guerra ma ringraziano i militari italiani che garantiscono la difesa della Nazione, la pace e la stabilità. Si, anche la Costituzione parla di Forze Armate, all’Art. 52 per la precisione:

La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici. L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica.

Ecco la risposta a chi fa voli pindarici su un Documento scritto negli stessi anni in cui si sentiva forte il desiderio di pace e stabilità e si pensava alla realizzazione di una bella Festa nazionale, di una parata.

Oggi agli studiosi che disegnarono il perimetro democratico del nostro Paese preferiamo gli opinionisti e questo fa riflettere. Ma non dobbiamo permettere, mai, che tentativi di minare la solidità delle nostre certezze costituzionali non trovino una giusta risposta; non dobbiamo permettere che donne e uomini in divisa si sentano un elemento di disturbo perché lo dicono opinionisti da salotto. No. Non dobbiamo inventarci nulla né amplificare o sminuire nulla. Dobbiamo semplicemente leggere la storia e le parole scritte nel Documento più importante in nostro possesso: la Carta Costituzionale.