Il mondo guarda al vertice NATO di Vilnius. L’Italia pretenderà più responsabilità nel Mediterraneo

Oggi e domani è programmato a Vilnius un vertice Nato strategico per più aspetti. Ci saranno, tra i tanti capi di governo, anche il presidente Joe Biden e Volodymyr Zelensky, che presenzieranno alla riunione del Consiglio Nato-Ucraina, che si svolgerà domani al termine del summit dell’Alleanza Atlantica.

Sicuramente il posto di diritto dell’Ucraina è nella Nato, ma non ora, non con guerra in corso e non in un momento in cui le armi e gli aiuti arrivano comunque e non vi è bisogno di ufficializzare nulla.

Turchia e Svezia

La scena nelle scorse ore è stata presa dal presidente turco Erdogan che ha proposto uno scambio diplomatico “Se volete la Svezia nella Nato, dovete accogliere la Turchia, che aspetta da 50 anni, nell’Europa”. Ovviamente un due di picche secco da Bruxelles “i due processi, l’adesione di nuovi membri alla Nato e il processo di allargamento dell’Unione europea, sono attività distinte e separate”. Ankara è candidata all’ingresso nella UE da anni, ma la delicata situazione della democrazia nel Paese e le diaspore con Cipro aumentano le distanze con Bruxelles.

Il presidente turco, come contropartita, accusa la Svezia di ospitare terroristi curdi e pretende, oramai da anni, misure contro il terrorismo islamico.

Ma a sorpresa, al termine dell’incontro trilaterale con i leader di Svezia e Turchia, arriva l’annuncio di Jens Stoltenberg, segretario generale dell’Alleanza atlantica “Sono felice di annunciare che il presidente Erdogan ha approvato l’ingresso della Svezia nella Nato”. In cambio, la Svezia ha approvato, come membro dell’Ue, “di sostenere il processo di ingresso della Turchia nella UE”.

L’Italia

La presidente Giorgia Meloni proverà a richiamare l’attenzione sul ruolo della Nato nell’area Mediterranea e nei Paesi africani. Una nuova proiezione non più esclusivamente nord-atlantica ma anche sud-atlantica con l’Africa pronta ad esplodere per via delle diverse crisi in atto, Sudan su tutte. Per quel che riguarda l’Ucraina massimo sostegno al processo di pace e apertura al futuro ingresso di Kiev ma in termini di forniture di armi potrebbe arrivare un Alt per puri motivi tattici imposti dalle riserve strategiche.