A nord del Kosovo è crisi. Kfor riferisce di spari. Ora la Serbia vuole schierare le truppe.

La Kfor, la Forza NATO in Kosovo, ha confermato in serata le notizie di stampa su una sparatoria avvenuta a Zubin Potok, uno dei quattro maggiori Comuni del nord a maggioranza serba, coinvolto nelle proteste della locale popolazione serba con barricate e blocchi stradali. Gli spari, ha riferito Kfor in un comunicato di cui hanno dato notizia i media regionali, sono avvenuti non lontano da una pattuglia della Forza Nato, e non si sono registrati feriti né danni materiali. Sono in corso indagini per far luce sull’episodio – ha aggiunto Kfor. Secondo alcuni media a Pristina, la sparatoria sarebbe avvenuta quando la polizia kosovara avrebbe cercato di smantellare una delle barricate erette due settimane fa dai serbi locali per protesta contro l’arresto di alcuni ex agenti serbi dimissionari della polizia kosovara, e contro l’invio nel nord a maggioranza serba di numerose unità della polizia speciale del Kosovo. La notizia della sparatoria, la cui origine e natura restano poco chiare, ha contribuito a far crescere ulteriormente la tensione interetnica nel nord del Kosovo, dove la protesta dei serbi con blocchi stradali e barricate sta creando seri problemi ai trasporti e al sistema di comunicazione. Ieri il premier kosovaro Albin Kurti aveva denunciato una situazione non più tollerabile, chiamando in causa la Kfor, il cui mandato ricevuto dall’Onu – ha ricordato – consiste nel garantire la sicurezza e la libertà di movimento su tutto il territorio del Kosovo. Kurti aveva aggiunto che subito dopo il Natale incontrerà il comandante della Kfor, il generale italiano Angelo Michele Ristuccia per parlare della complessa situazione sul terreno. Il capo di stato maggiore dell’esercito serbo, Milan Mojsilovic, ha proposto il dispiegamento di truppe al confine con il Kosovo, dove resta alta la tensione a causa dei blocchi stradali della minoranza serba, e dove si sono sentiti di nuovo degli spari. Mojsilovic si e’ recato in serata a Raska, vicino al confine con il Kosovo, dopo aver incontrato il presidente serbo, Aleksandar Vucic. “I compiti che sono stati affidati all’esercito serbo, e a me come capo di stato maggiore, sono precisi e chiari, e saranno adempiuti”, ha garantito Mojsilovic ai microfoni di RTV Pink, la principale rete televisiva privata in Serbia. “La situazione e’ complessa”, ha aggiunto.

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