Il Ministro interviene alla Camera sul caso flotilla e sugli attacchi che ha subito quel naviglio. La Difesa ha messo in campo due navi, alla Fasan si aggiunge altro bastimento a tutela della flotilla.
Crosetto si dimostra sempre più uomo di buon senso
… e politico di lungo corso, come si direbbe.

Intervenendo alla Camera, il Ministro della Difesa, senza usare giri di parole, esprime la sua solidarietà per quanto accaduto e che, ovviamente, dato l’esito, ha ingenerato effetto domino circa la necessità di tutelare gli italiani della flotilla attaccata.
Ciò nonostante, Crosetto ricorda che gli aiuti avrebbero un senso pratico se fossero portati a Cipro e quindi affidati alle autorità ecclesiastiche.
Sotto alcuni punti di vista, e con i dovuti distinguo, questo era anche il punto di vista della Premier, Meloni, espresso in alcune interviste ieri, dopo che la notizia dell’attacco alla flotilla era oramai da mainstream.
Il problema sotto traccia è uno: membri della flotilla, da inchieste giornalistiche, hanno affiliazioni o simpatie, spiccate, verso hamas, a questo si aggiunge che dietro l’utilizzo di armi sonore o ibride (giusto per non fare un elenco di quanto utilizzabile) potrebbe esservi Israele.
Certamente i servizi israeliani non confermerebbero mai, probabilmente utilizzano anche una compagnia mercenaria come attore terzo, ideale scudo vero quell’opinione pubblica che già ha bocciato Israele per la carneficina di Gaza.
La Difesa, quindi, si, scende in campo a tutela, ma solo nelle acque internazionali, primo grande limite dettato dalle norme del mare, ma andando oltre: vi fosse ora un nuovo attacco e la Fasan ingaggiasse, come sarebbero i rapporti diplomatici nell’area visto che anche la Spagna, dopo l’Italia, ha deciso invio di nave a tutela dei propri connazionali?
Ecco perché il Ministro Crosetto chiede aiuto alle opposizioni, nel non esasperare un contesto che già da solo, per il conflitto in essere, non è facile.