Campania, ancora paura per incendio, le mosse della protezione civile

Come si muove la macchina della protezione civile in un caso come il maxi rogo al Vesuvio? Diamo uno sguardo.

Protezione civile in gioco…

Nel napoletano sono oramai abituati a vedere la protezione civile, sia nazionale che regionale, in azione, si pensi ai timori per una possibile eruzione del Vesuvio, quindi alle frequenti esercitazioni e simulazioni di allerta e approntamento per la popolazione sui campi flegrei.

Protezione civile profilo social

Ma, in caso di incendio?

Inevitabilmente la macchina si mette in moto dapprima con l’intervento dei Vigili del Fuoco e delle squadre di volontariato locale, la vera spina dorsale di questa parte del sistema paese.

Logicamente uno stato di emergenza come quello che si è delinato, con ben tre fronti interessati dalle fiamme, ha comportato un continuo dialogo tra operanti sul campo e sala operativa regionale che, anche su input della linea politica regionale, ha interessato l’autorità nazionale di protezione civile.

Già da ieri operavano, sul Parco del Vesuvio, sei canadair che rinforzavano la presenza di quattro elicotteri della flotta regionale, forte la preoccupazione per gli abitanti di Terzigno, Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano e Boscotrecase.

A causa del perdurare della minaccia, sia il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, posto ordinativamente nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che il Ministro con delega alla tematica, On. Nello Musumeci, si sono attivati, anche in considerazione che la Protezione Civile regionale ha chiesto il supporto dell’esercito per presidiare l’area.

Il Ministro ha quindi decretato lo stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di protezione civile.

Componente burocratica, sicuramente, ma necessaria, quella della decretazione, per permettere l’afflusso in aria anche di associazioni di volontariato provenienti da altre regione, garantendo a quegli stessi operatori un giustificativo idoneo per assentarsi da lavoro, per esempio, rimborsi spese per i pasti, mentre si costruisce una linea logistica dedicata o si avviano convenzioni in area.

Il decreto ha sua valenza quindi sia operativa, infatti ha permesso afflusso di 23 squadre in loco, ma anche amministrativa, considerando che eventuali fondi potranno essere richiesti, a titolo di ristoro, dagli enti locali proprio in funzione di quella decretazione.

Gli incendi, specie su vasta scala come questo, non si limitano, con il loro effetto, alle sole fiamme del momento, ma proseguiranno su eventuali coltivazioni danneggiate (rimborsi richieste da operatori del settore), eventuali dissesti idrogeologici conseguenti, le fiamme arderanno la vegetazione impoverendo il terreno che alle prime piogge provocherà frane, smottamenti e necessità di ripristino.

Emanazione del decreto serve a tutto questo, ecco perché il mondo guarda al sistema della Protezione Civile italiana, ecco perché il sistema di Protezione Nazionale guarda i volontari: il sistema paese siamo tutti noi.

Nel contempo, la Procura di Nola avvia una inchiesta conoscitiva sulle origini del rogo.