Spesso ci si accorge dell’importanza di qualcosa quando questa non è più presente, e la stazione dei carabinieri è sicuramente una di queste per il tessuto sociale dei piccoli centri.
Carabinieri, la Stazione è il simbolo dello Stato

Nella filmografia, nella letteratura, nel vivere quotidiano, viene riportato sempre il quartetto delle tipiche autorità di un paesino italiano: il Sindaco, il Parroco, il Medico, il Maresciallo dei Carabinieri, anzi, il Comandante della Stazione dei Carabinieri.
La Stazione è il primo presidio dello Stato, presente praticamente ovunque, grazie a statistiche su indici criminali e densità abitativa, con il passare del tempo, alcune caserme sono state ridimensionate: organico, apertura al pubblico, ridisegnata mappa della competenza territoriale.
Ogni ridimensionamento o chiusura di una caserma comporta però una sollecitazione diversa sul tessuto sociale dei paesi dove quel presidio insisterebbe.
È un tempo “curioso” quello che si sta vivendo, da un lato le Autorità centrali per normalizzare il problema migranti e meglio gestire il dossier, si sono spinte a favorire l’apertura di centri di accoglienza (varie denominazioni, a dire il vero) anche in piccoli borghi, dove i vantaggi sono risibili sia per i nuovi innesti (scarsità servizi e difficoltà comunicativa) che per i locali (popolazione sovente anziana).
D’altronde le medesime Autorità, al primo problema di carattere logistico o ambientale, non lesinano nel rimuovere un presidio di polizia, che magari non risponde a criteri di opportunità statistica, senza considerare impatto su quel tessuto sociale.
Lontani i tempi dei Carabinieri di pinocchio o del Maresciallo Rocca.
Lo si vede in Toscana, dove uno smottamento ha comportato il ripiegamento della Stazione CC da Buriano al Comune di Castiglione della Pescaia e la conseguente raccolta firme nel piccolo borgo per il ripristino.
Ma anche in Abruzzo.
Anversa degli Abruzzi, un comune italiano di 307 abitanti della provincia dell’Aquila.
Fa parte della comunità montana Peligna e dei circuiti dei “borghi più belli d’Italia” e de “I Parchi Letterari”.
Realtà quindi viva dal punto di vista turistico, concreta da quello sociale, una comunità da coccolare eppure, anche in questo caso la Stazione CC viene meno.
È possibile apprendere che il Comando sia stato ripiegato nei locali che ospitano i Carabinieri di Cocullo, un centro urbano vicino, e che prescindendo dalla sistemazione logistica (anche degli stessi militari, si immagina) rappresenta un po una resa rispetto a quella vicinanza a una popolazione che forse in quella uniforme vede sempre un qualcosa in più.
Si spera quindi in una nuova sistemazione, nell’ambito delle vecchie circoscrizioni, permettendo agli anziani di poter comodamente raggiungere quegli uffici passeggiando fin su quell’uscio, ecco, magari con il supporto delle autorità locali, come il Comune su cui, ovviamente, già gravano molteplici incombenze, anche non facili da risolvere, se si considerano i diktat di bilancio cui sottoposto, ma che potrebbe far valutare dei propri stabili, certo da riadattare per le esigenze funzionali a Stazione CC.