Penitenziaria al collasso. Mancano uomini e aumentano le aggressioni

È una escalation di aggressioni nelle carceri quella a cui si assiste oramai da mesi. Una manifestazione nazionale della Confederazione Sindacati Penitenziari (Con.Si.Pe) si è promossa stamattina a Roma davanti alla sede del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap),

“un luogo che con il suo immobilismo è divenuto simbolo dei nostri problemi”, spiega il presidente del Con.Si.Pe, Mimmo Nicotra.

“Saremo tantissimi, con agenti che verranno da ogni angolo d’Italia anche con le famiglie. Siamo sempre più spesso aggrediti e minacciati tra le mura degli istituti di pena: un chiaro riflesso della situazione che vede la Polizia Penitenziaria abbandonata e con organici allo stremo. Basti pensare che abbiamo tuttora un regolamento di servizio che risale al secolo scorso. Il Dap, che ignora le istanze di chi vive la quotidianità del carcere, non riesce neppure a fornire una contabilità di queste violenze a cui sono sottoposti giornalmente gli agenti: eppure con pacchetto di misure varato ultimamente ha inteso mitigare il problema spostando i detenuti violenti, come se cambiando l’ordine degli addendi il risultato cambiasse. Abbiamo bisogno di più autonomia, come tutte le altre Forze di Polizia, di psicologi del Corpo che supportino gli agenti, di educatori nelle sezioni detentive, vorremmo che la Penitenziaria venisse potenziata negli organismi interforze e, in definitiva, che fosse ripensato tutto il sistema dell’esecuzione penale, dentro e fuori dal carceri”.

Nuove assunzioni entro il 2025

“Dopo la cosiddetta legge Madia e e successivi altri interventi normativi, che hanno rimodulato al ribasso la dotazione complessiva del Corpo della polizia penitenziaria, occorre reimpostare una politica di forte implementazione”.

Lo ha detto in Aula al Senato il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto in risposta a un’interrogazione di Fratelli d’Italia sulla riduzione del sovraffollamento carcerario e sul potenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria.

“In concreto, il personale del Corpo di polizia penitenziaria amministrato ammonta a 35.960 unità, ma nell’arco del quinquennio 2021-2025 è autorizzata, oltre al turnover, l’assunzione straordinaria di complessive ulteriori 2.804 unità”.

La bella notizia

È uscito dalla terapia intensiva l’agente di polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di San Vittore che lo scorso 21 settembre, per inseguire un detenuto fuggito dalla finestra dell’ospedale San Paolo di Milano, è caduto finendo in coma. Il poliziotto, ricoverato all’ospedale San Carlo, è stato trasferito ieri nel reparto di neurochirurgia.

Aggressione a Viterbo

“Ancora violenze nel carcere di Viterbo. Ieri pomeriggio un detenuto ha sferrato due violenti pugni in pieno volto nei confronti dell’Agente di servizio, proditoriamente e senza alcuna ragione. L’agente è dovuto ricorrere alle cure presso il nosocomio cittadino. Non se ne può più”.

Lo denuncia il Sappe, sindacato autonomo Polizia Penitenziria attraverso il segretario nazionale del Lazio Maurizio Somma.

“La situazione nelle carceri del Lazio, ed in quello di Viterbo in particolare, è critica. Ci si aspetta forse un gesto ancora più violento ed eclatante affinché qualcuno possa intervenire, dimenticando che chi opera all’interno degli istituti sono uomini e donne dello Stato che rischiano la vita ogni giorno per garantire la sicurezza in un carcere?”.