Aggressioni al personale in divisa, NSC lancia la petizione per inasprire le pene

Riceviamo e pubblichiamo la nota di NSC Carabinieri

L’iniziativa nasce per sostenere la proposta di legge del deputato Giovanni Maiorano che prevede pene più severe per chi aggredisce donne e uomini in divisa.

Purtroppo, i dati ci dicono che ogni anno il numero delle aggressioni fisiche e verbali nei confronti delle forze di polizia e delle forze armate è in continua crescita. Solo nel 2021 ci sono state ben 2.655 aggressioni che tradotto significa più di 7 aggressioni al giorno. Un dato allarmante che necessità di essere contrastato per ridare dignità e serenità a chi indossa una divisa e serve lo Stato con dedizione e professionalità. A questa situazione preoccupante si aggiungono le notizie di cronaca che riguardano le violenze avvenute ai danni degli agenti di polizia penitenziaria all’interno degli istituti da parte dei detenuti. «Proprio per questo motivo e, soprattutto, alla luce di questi dati angoscianti abbiamo deciso di sostenere con una raccolta firme la proposta di legge presentata dall’onorevole Giovanni Maiorano, membro della IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, che interviene modificando l’articolo 336 del codice penale in materia di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale» così interviene in una nota ufficiale la Segreteria regionale del NSC Puglia, specificando che si è lavorato duramente su questo già dall’aprile ’22 all’esordio in Bari con il convegno “la sicurezza con l’evolversi del tempo”. La norma – prosegue la nota – attualmente prevede per i reati in questione una pena di reclusione che va da un minimo di sei mesi ad un massimo di cinque anni. «Con la sua proposta – riferisce Nicola Magno – andiamo ad innalzare la pena portandola da un minimo di un anno ad un massimo di sei anni e, inoltre, introduce l’aumento di pena di un terzo se la violenza o minaccia è commessa nei confronti di un appartenente alle forze di polizia o alle forze armate». Punizioni più severe anche per chi si rifiuta di indicare la propria identità personale con la pena dell’arresto che passa da un minimo di un mese a un massimo di sei mesi, elevando la pena dell’ammenda da 206 a 516 euro. «Un intervento legislativo indispensabile – incalza C. Demitri – che rappresenta un segnale di vicinanza e attenzione concreta e, allo stesso tempo, aiuta gli uomini e le donne in divisa a garantire legalità e sicurezza, senza per questo dover pagare in prima persona». Da tempo – affermano i due dirigenti regionali – la nostra organizzazione sindacale denuncia le criticità e le problematiche legate all’agire quotidiano delle nostre forze dell’ordine ma, purtroppo, spesso nessuno ci ha ascoltato. L’unico ad accogliere il nostro appello è stato proprio l’onorevole Maiorano, che oltre ad essere un parlamentare è un appartenente alla Polizia di Stato e quindi comprende bene le problematiche inerenti la sicurezza dei colleghi e di ogni singolo cittadino. «La nostra battaglia è, di lanciare un messaggio di ascolto sempre più forte, chiediamo di sostenere la nostra petizione per chiedere più sicurezza e legalità» conclude il N.S.C. Puglia.