Nato: attivato lo scudo antimissile europeo, ecco cos’è.

Lo scudo antimissile europeo proposto dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha il sostegno di 13 Stati. E’ quanto riferisce il settimanale “Der Spiegel”, secondo cui all’iniziativa del capo del governo federale intendono partecipare soprattutto i Paesi membri dell’Ue in Europa orientale. Come rivelato da fonti della Nato, la creazione dello scudo europeo contro i missili balistici sara’ oggetto di una dichiarazione d’intenti che dovrebbe essere conclusa all’incontro dei ministri della Difesa dell’Alleanza atlantica a Bruxelles. I firmatari dovrebbero essere “almeno 13”: Germania, Paesi Bassi, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Romania, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia e Norvegia. La dichiarazione d’intenti consentira’ di avviare la pianificazione del progetto ed “e’ possibile” che altri Stati si aggiungano prima della firma del documento. La proposta di Scholz per uno scudo antiaereo europeo ha fatto seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. L’obiettivo e’ la protezione sia dai missili balistici sia dai droni. A tal fine, dovrebbero essere acquistati sistemi Arrow prodotti dalle Industrie aerospaziali israeliane (Iai), che verrebbero dispiegati in vari Paesi europei. Come nota “Der Spiegel”, non e’ ancora chiaro “chi paghera'”. La Germania vorrebbe assumere un ruolo di primo piano nel progetto, ma “difficilmente puo’ sostenere l’intera spesa”. Mentre 13 Stati dovrebbero appoggiare l’idea di Scholz, la Polonia non intende aderirvi e la Francia ha scarso interesse. A Varsavia, il piano e’ infatti creare uno scudo antimissile spaziale. Parigi intende, invece, continuare a fare affidamento sulla deterrenza del proprio arsenale nucleare.