Marina militare, un anno di comunicazione e valorizzazione del brand

Diffondere il brand della Marina militare “e’ farsi portavoce” dell’immagine storica e valoriale della Forza armata tra la collettivita’ e porsi al servizio del Paese. Queste le parole del capo di Stato della Marina militare, l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, pronunciate all’evento “Marina militare – un anno di comunicazione e valorizzazione del brand”, organizzato a Roma presso il circolo sottufficiali della Forza armata. All’evento sono intervenuti anche l’amministratore delegato di Difesa e servizi, Fausto Recchia, e il capo Ufficio pubblica informazione e comunicazione (Upicom) della Marina militare, il contrammiraglio Antonello de Renzis Sonnino. Nel suo intervento, l’ammiraglio Credendino ha sottolineato l’importanza della valorizzazione del brand della Marina militare che rappresenta un altro tassello all’interno del quale la Forza armata rafforza il “messaggio di vicinanza” alla collettivita’. “A questo ritorno importantissimo, immateriale, si affianca un beneficio tangibile, quindi materiale che si realizza riguardo a soluzioni alternative per le spese tradizionalmente effettuate con fondi assegnati a bilancio. Quindi un modello virtuoso”. Nel suo intervento, Credendino ha ricordato che “per raggiungere questi obiettivi la Forza armata ha rafforzato ulteriormente strumenti di promozione dell’immagine in grado di raccontare con efficacia la storia, la cultura e la tradizione marinara”. Il capo di Stato maggiore della Marina militare ha osservato che l’obiettivo e’ quello di sviluppare una comunicazione sempre piu’ integrata, utilizzando canali differenziati mettendo in evidenza attivita’ rilevanti: attivita’ operativa che coinvolgono 3.000 uomini e donne quotidianamente impegnati nel Mar Mediterraneo allargato; alle campagne di istruzione; rilancio del patrimonio infrastrutturale e logistico; attivita’ di solidarieta’ con le onlus a favore della collettivita’. Il capo di Stato maggiore della Marina ha inoltre citato il recente incontro avvenuto il primo settembre tra la nave scuola Amerigo Vespucci e la portaerei statunitense George H. W. Bush, a 60 anni dal quello del 1962 con la portaerei Uss Indipendence. Come avvenuto 60 anni fa, anche in questa occasione la portaerei statunitense ha definito il Vespucci “la nave piu’ bella del mondo”. “Appare chiaro dunque come diffondere il brand della Marina voglia dire implementare e farsi portavoce delle continuita’ dei suoi valori ed essere interamente legati alle donne e agli uomini, ai mezzi della Marina quotidianamente al servizio del Paese nel quale i cittadini amano indentificarsi”, ha dichiarato il capo di Stato maggiore, citando in merito il gradimento del 70 per cento da parte della popolazione italiane emerso dall’ultimo rapporto Eurispes. Da parte sua Fausto Recchia, amministratore delegato di Difesa e servizi – la societa’ in house del ministero della Difesa che si occupa di gestire e valorizzare gli asset del dicastero – ha descritto il percorso che dal 2011 a oggi ha visto la societa’ diventare un modello, estendendo i suoi servizi non solo alle quattro Forze armate (Marina militare, Esercito, Aeronautica e Carabinieri), ma anche a Polizia di Stato, Vigili del Fuoco e Agenzia delle accise, dogane e monopoli. “Negli ultimi tre anni i nostri bilanci hanno avuto una impennata”, ha affermato Recchia, sottolineando che Difesa e servizi e’ riuscita non solo a reggere l’urto derivante dalla pandemia di Covid-19, ma anche a crescere. “In questa crescita un ruolo fondamentale e’ stato svolto dalla Marina militare”, che e’ stata la Forza armata che e’ cresciuta maggiormente. In circa dieci anni Difesa e servizi a retrocesso alla Marina oltre 86 milioni di euro, registrando nel 2021 un incremento, rispetto al 2020, di 18 milioni di euro in termini assoluti, pari a una crescita del 152 per cento.