TFR, le ultime da Perugia, ma con una precisazione

La Corte di Giustizia Tributaria di Perugia con propria sentenza ha condannato l’agenzia delle Entrate a rifondere equivalente IRPEF al pensionato ricorrente, ma è così anche militari e forze di polizia?

Perugia batte un colpo, ma alla difesa evitano di aprire

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La Corte di Giustizia Tributaria di Perugia, con la sentenza n. 340/2025, ha accolto il ricorso presentato da un pensionato contro l’Agenzia delle Entrate, avente a oggetto delle trattenute IRPEF effettuate sulla buonuscita pagata dall’INPS. Si tratta di una decisione che potrebbe avere delle conseguenze fondamentali e creare un precedente.

Sul punto interviene il SIM Carabinieri, che spiega, con un suo comunicato, come tale innovazione giurisprudenziale in realtà non avrà seguito per le forze di polizia e armate, infatti, si legge:

“La pronuncia riguarda esclusivamente il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), che si applica ai lavoratori dipendenti del settore privato e a specifiche categorie del pubblico impiego.

Tuttavia, per i militari dell’Arma dei Carabinieri e il personale delle Forze Armate e di Polizia, è previsto il Trattamento di Fine Servizio (TFS), che è disciplinato da normative specifiche e con modalità di tassazione proprie, differenti da quelle trattate nella sentenza.

Pertanto, la decisione della Corte non ha alcun impatto né modifica la normativa vigente in materia di TFS, che resta regolata da disposizioni distinte e separate. Si invita quindi a non confondere i due istituti, che pur essendo simili nella denominazione, presentano significative differenze nella natura giuridica, nei calcoli e negli effetti fiscali.”