Il Mosac, sigla sindacale Arma CC, da sempre attenta alle esigenze del personale e alle problematiche sociali, si attiva, con il comunicato stampa qui giunto, a sensibilizzare circa la disattivazione del servizio pizzeria e spaccio nel polo di Tor di Quinto, anche perché a ridosso delle feste dell’Arma e della Repubblica.
Spaccio, Pizzeria e bar chiusi alla Talamo e Tor di quinto, il Mosac non ci sta
Il Movimento Sindacale Autonomo Carabinieri (MOSAC) esprime forte preoccupazione per la sospensione improvvisa dei servizi bar e pizzeria presso la Caserma “Salvo D’Acquisto” di Roma Tor di Quinto e la Caserma “Talamo”. Queste sedi, che ospitano rispettivamente il Comando delle Unità Mobili e Specializzate Carabinieri Palidoro, numerosi reparti e comandi di corpo, il Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) e la Scuola Carabini
Il comprensorio di Tor di Quinto è un polo nevralgico, con strutture operative e amministrative di rilievo nazionale come il RACIS, il RIS, il 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo, il Centro Nazionale Selezione e Reclutamento, la 1ª Brigata Mobile, l’8° Reggimento Carabinieri Lazio, un’aliquota del Centro Sportivo e altri comandi. Qui centinaia, se non migliaia, di militari operano quotidianamente, e per loro il servizio di ristoro interno rappresenta una necessità concreta, non una semplice comodità.

Dal 22 maggio, questi lavoratori si trovano privati di un servizio essenziale. Dalla colazione prima del turno alle brevi pause per mantenere la concentrazione, fino alla cena serale dopo lunghe giornate operative, bar e pizzeria garantivano ristoro caldo, accessibile e uno spazio di condivisione. Il disagio è amplificato dalla collocazione delle caserme in zone prive di servizi pubblici o commerciali raggiungibili a piedi, e dal legittimo divieto di cucinare nelle stanze. I distributori automatici non possono in alcun modo compensare questa mancanza.
il MOSAC si interroga su come sia stato possibile giungere alla scadenza del contratto con la ditta appaltatrice senza alcun piano di continuità, proroga o subentro già predisposto. Si tratta di un problema organizzativo? Di una mancanza di coordinamento o un ritardo burocratico? È difficile comprendere come una simile interruzione di un servizio così fondamentale possa essersi verificata in una realtà come l’Arma dei Carabinieri, da sempre apprezzata per la sua efficienza organizzativa.
“Chiediamo chiarezza sulle responsabilità interne che avrebbero potuto evitare questa situazione – interviene Luca Spagnolo, rappresentante legale del MOSAC – non si tratta solo di una questione burocratica, ma di garantire il rispetto e la cura verso i lavoratori militari, che rappresentano il cuore pulsante dell’Istituzione. È fondamentale fare luce sull’accaduto per imparare e migliorare, affinché episodi simili non si ripetano.
Il MOSAC chiede un intervento immediato per il ripristino dei servizi e invita l’Amministrazione a promuovere una revisione complessiva dei meccanismi di gestione dei servizi interni. Il benessere dei lavoratori militari non è un privilegio né un dettaglio secondario: è una condizione operativa imprescindibile per la tenuta dell’Arma.