Il SIM querela il rapper Paky per aver leso l’immagine e la dignità dei Carabinieri

Riceviamo e pubblichiamo la nota del SIM Carabinieri in merito ai fatti accaduti durante il concerto che il rapper Paky ha tenuto a Latina

«Quanto è accaduto ieri a Latina è semplicemente sconcertante», afferma Antonio Serpi, Segretario Generale Nazionale del Sindacato Italiano Militare Carabinieri (SIM CC), la sigla della Benemerita che conta 10 mila iscritti.
«Utilizzare un palco per insultare, di fronte ad una platea di giovani, il Corpo dell’Arma dei Carabinieri, costituisce – oltre che un atto irresponsabile, soprattutto in questi ultimi tempi – una gratuita aggressione all’onore ed alla reputazione dell’Arma dei Carabinieri», aggiunge SERPI.
«A meno che non si voglia ritenere espressione di una qualsivoglia forma artistica, incitare la folla urlando: …chi non salta adesso è un c…di carabiniere pezzo di m…».
Il SIM Carabinieri sente il dovere di tutelare quanti quotidianamente indossano la divisa per consentire anche ai ragazzi presenti all’evento di ieri di poter vivere serenamente la propria gioventù partecipando a concerti e manifestazioni di piazza in tutta sicurezza.
Per tale ragione – forti di precedenti giudiziali resi in casi analoghi – abbiamo conferito incarico all’avv. prof. Antonello Madeo del foro di Roma, affinché depositi querela per diffamazione aggravata nei confronti del sedicente artista.
«Non si può alimentare un clima di odio e diffidenza nei confronti delle forze dell’ordine», minando alla base i pilastri dello Stato di diritto», conclude il Segretario del SIM Carabinieri.