Guardia Svizzera, un primo bilancio

Per la prima volta, il celebre corpo militare vaticano, da alle stampe una sua attività operativa.

Le attività della Guardia

Abbiamo visto molte volte i militi della Guardia svizzera durante l’ultimo periodo, in special modo, tra il decesso di Papa Bergoglio e l’intronamento di Papa Leone XIV, e più in generale durante assistenza, vigilanza e sicurezza dei luoghi che vedono la presenza del Santo Padre, eppure, il particolare corpo armato si sta facendo conoscere maggiormente solo in epoca recente, apprezzandolo non solo per la storia.

Infatti, si legge dal sito web “degli svizzeri”: “È la prima volta che la Guardia Svizzera Pontificia redige un rapporto annuale in questa forma. L’obiettivo non è solo quello di fornire un resoconto dei servizi resi nell’ultimo anno, ma anche di dare uno sguardo dietro le mura della caserma, alla preparazione ai servizi, alla vita delle guardie e delle loro famiglie nonché all’amministrazione di questo corpo, unico nel suo genere“.

Guardia Svizzera rapporto annuale

Il Rapporto inizia con i saluti del Comandante della Guardia, Colonnello Christoph Graf, che in effetti nel descrivere i piazzamenti internazionali del Corpo da lui diretto, dai servizi h24, 7 giorni su 7, alla collaborazione con altre Forze di Polizia e con Esercito Italiano e Svizzero, richiama anche il maggior presidio sui social, quindi sul web, appunto per far conoscere meglio i “portatori di alabarda”.

Strategie di marketing, quindi, ma non solo, grazie a questa maggiore visibilità è infatti stato possibile sopperire a carenze organiche importanti, arrivando, alla vigilia dell’anno santo giubilare, a poter contare su un contingente effettivo di 135 Guardie, considerando che – si legge nel report – « La carenza di personale ha comportato la necessità di convocare personale supplementare nei giorni di riposo