Nei giorni scorsi il Ministro Tajani, in alcune interviste ha tratteggiato i cambiamenti che sta imprimendo all’organizzazione del suo dicastero: la Farnesina.
Tajani ripensa architettura organizzativa Farnesina

Con la riorganizzazione presentata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, la Farnesina si trasforma in un ministero “a doppia trazione”, capace di integrare dimensione politica ed economica in modo più strutturato.
Il nuovo modello introduce una Farnesina “bicapite”: il Segretario generale sarà affiancato da due Direttori aggiunti con compiti distinti, rispettivamente dedicati alla politica estera e alle relazioni economiche.
Le principali modifiche riguardano sei assi strategici dell’azione ministeriale:
• coordinamento della proiezione politica e di sicurezza;
• gestione integrata degli strumenti di promozione economica;
• valorizzazione del ruolo dell’Italia nei dossier energetici e ambientali globali;
• cybersicurezza e innovazione tecnologica;
• miglioramento dei servizi ai cittadini e alle imprese;
• valorizzazione e formazione delle risorse umane.Tra le novità spicca la creazione di una Direzione Generale per la crescita e l’export, che fungerà da hub per l’internazionalizzazione con l’obiettivo di portare le esportazioni italiane a 700 miliardi di euro entro il 2027.
Parallelamente nasce, per la prima volta, una Direzione Generale per la cybersicurezza, l’informatica e l’innovazione tecnologica, con il compito di proteggere la rete estera e innovare i servizi consolari offerti ai cittadini.
Le nuove competenze garantiranno maggiore sicurezza all’intera rete diplomatica italiana nel mondo, nel rispetto delle prerogative già affidate alla Presidenza del Consiglio e all’Agenzia nazionale per la cybersicurezza.
Il potenziamento dei servizi consolari sarà affidato invece alla Direzione Generale per i servizi ai cittadini all’estero e le politiche migratorie.
Sul fronte delle risorse umane, cambia l’accesso alla carriera diplomatica: il concorso sarà aperto a laureati di tutte le discipline, così da attrarre profili tecnici e scientifici. Inoltre, un nuovo bando permetterà di assumere figure ad alta specializzazione, soprattutto con competenze economiche e commerciali.
Il ministro Tajani ha precisato che la riforma sarà realizzata a costo zero per lo Stato, puntando a coniugare modernizzazione e sostenibilità senza stravolgere l’assetto organizzativo consolidato attraverso la semplificazione dei processi interni.
In conclusione, l’obiettivo dichiarato è rendere il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale più vicino alle imprese e più attrezzato ad affrontare le sfide globali, in un contesto internazionale sempre più complesso, dove la resilienza diventa la chiave per garantire sicurezza ed efficacia all’azione diplomatica italiana.