Violata Doha, attacco mirato contro obiettivi politico di hamas, tra le vittime possibili il nuovo capo politico, Israele parrebbe abbia avuto ok da Trump. Hamas smentisce su vittime.
Attacco a Doha, Trump da ok, conflitto si allarga

I notiziari e le agenzie si affrettano a descrivere gli esiti di quelle che erano delle forti esplosioni che si sono avvertite a Doha.
Si sa che i vertici politici del movimento di hamas vivono sotto protezione nel Qatar, in ambienti lussuosi e difficilmente comparabili con i campi profughi dove trovano rifugio buona parte degli sfollati di questa guerra, mossa dopo il pogrom del 7 ottobre.
Se in passato il leader politico di hamas era stato colpito anch’egli all’estero, in Iran, ora la musica cambia.
Iran è lo stato canaglia per eccellenza, l’artefice di quella linea di resistenza all’ebraismo che vede coinvolti lo Yemen, il Libano e ovviamente i territori palestinesi, ora no, a essere colpita è il centro della mediazione di quella particolare area geografica: il Qatar.
Prescindendo dagli impatti di diritto, anche se a ben vedere, considerando la mattanza palestinese, gli stessi hanno scarsi risultati concreti, è il ruolo di Doha che viene assolutamente ridimensionato: non è più garante di possibili soluzioni, ha smesso di essere visto come mediatore, eppure i qatarini sono (erano?!) Player di livello su tutti i tavoli che contano, non è un caso che la leadership di quel paese cercava anche un abboccamento in UE (c.d. qatargate).
Interessante seguire evoluzione: impatti sugli ostaggi? Sulla politica di Bibi? Trump vedrà ridimensionata la sua figura di mediatore?
…intanto la mediazione sul cessate il fuoco viene sospesa, e fonti di hamas si affrettano nel dichiarare che i propri vertici sono sfuggiti all’attacco Israeliano.