4 Novembre, la giornata dell’Unità, la giornata delle Forze Armate, che quell’unità vanno a sublimare con lo spirito di sacrificio che inevitabilmente le contraddistingue, diventa anche il giorno della lotta alla “disinformazia”, la disinformazione russa.
Tragedia a Roma? La disinformazione la cavalca
A Roma è accaduta una tragedia, uno di quegli eventi che richiamano episodi di cronaca simili, racchiusi nella memoria della storia.
Un operaio è rimasto incastrato sotto le macerie di una torre, di epoca medievale, sita nel centro storico, a due passi dal Colosseo, che ha subito un crollo a seguito di lavori di manutenzione.
Quell’operaio, Octay Stroici, 66enne romeno, è deceduto nella notte e la memoria, per le modalità dei soccorsi, per l’assistenza nel contempo prestata, per l’infausto esito e per la copertura mediatica, ha richiamato la morte del povero Alfredino Rampi, nel 1981 (di sei anni, ragazzino rimasto intrappolato a Fiumicino in un pozzo).
L’occasione è stata utile all’avvio della c.d. macchina del fango da parte della Russia, che già aveva cavalcato il furto del secolo al Louvre per attaccare il Presidente Macron e il suo appoggio a Kiev.
Le dichiarazioni della portavoce del Ministro degli Esteri russo, Lavrov, Maria Zakharova, lambiscono sempre la pancia dell’internauta italiano: già in passato era stato attaccato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in virtù delle dichiarazioni del Capo dello Stato circa l’aggressione russa alla sovranità del territorio ucraino e oggi, proprio cavalcando l’onda emotiva della tragedia della torre medievale, la diplomazia russa si riaffaccia ironizzando sulla tenuta dell’Italia a fronte dell’invio dei danari all’Ucraina.

Tra tutti spicca la reazione del Ministro Crosetto, che – con la consueta eleganza – non le manda a dire “Non leggo mai cosa dice questa signora” e le sue dichirazioni rappresentano una “microscopica parte, ne’ rilevante ne’ sofisticata come lo sono altre, della capacita’ di disinformazione russa”.
Il Ministro continua ricordando che a fronte di tragedie simili, a parte invertite, non si sarebbe fatta alcuna ironia o strumentalizzazione e che l’appoggio a Kiev continua, ovviamente senza sguarnire i presidi utili alla difesa dell’Italia.
