Il giorno della cooperazione, così viene definito il sette settembre, un giorno – istituito dalle Nazioni Unite – per celebrare lo sharing informativo che i paesi aderenti a INTERPOL, AFRIPOL e AMERIPOL, pongono in essere quotidianamente per la sicurezza globale.
Cooperazione: un dovere!
La cooperazione di polizia, al pari di quella giudiziaria, è un dovere civico internazionale.
Non potrebbe essere altrimenti, un tempo quando si parlava di globalizzazione si pensava ai trasporti, alle merci, quindi al commercio e agli aspetti finanziari, oggi analogo ragionamento (a maggior ragione se favorito dalla tecnologia, si pensi alle criptovalute) interessa le grosse organizzazioni criminali, ma non solo.
Senza strumenti cooperativi sarebbe impossibile dare seguito ad arresti e sequestri in paesi differenti da dove quella esecuzione viene auspicata.
Da un lato, quindi, alla base di questa giornata c’è il ruolo della politica, che – con i suoi tempi e alterne volontà – permette l’adesione dei singoli paesi a organizzazioni sovranazionali o all’utilizzo di strumenti collaborativi (si pensi ad accordi bilaterali o multilaterali), a seguire l’incessante attività delle forze di polizia che, materialmente, danno concretezza a quello sharing informativo che porta a risultati, passando dalla lotta al terrorismo, al contrasto alla criminalità organizzata e anche comune.
Si pensi anche alla ricerca e cattura di soggetti che nel nostro paese sono riusciti a sottrarsi alle maglie della giustizia fuggendo all’estero, ma anche alle pattuglie combinate in un certo paese, sicuramente utili nei periodi fortemente turistici.



Ecco che accanto al ricordare l’incessante operare dei servizi di cooperazione internazionale di polizia vi sono anche strumenti che sempre più sono noti al grande pubblico: ordine europeo di indagine; mandato di arresto europeo, mandato di cattura internazionale (con le varie declinazioni che la stampa sovente dà).
Il sette settembre quindi si festeggia (si è festeggiato) una idea: con tutte le difficoltà del caso, la giustizia può avere un respiro oltre confine, e l’adesione a INTERPOL, AMERIPOL e AFRIPOL, lo dimostra.
INTERPOL coordina le attività transfrontaliere di 194 paesi aderenti;
AMERIPOL è punto di riferimento di 30 paesi;
AFRIPOL, rappresenta il punto di contatto per 54 membri.
La cooperazione di polizia è un pilastro per la sicurezza globale.