Ieri, 29 settembre, a Verona, importante giornata: cambio al vertice del Comando Forze Operative Terrestri, ma in una cornice diversa: Palazzo Carli.
Cambio non solo al Comando ma come prospettiva di F.A.
L’esercito sta affrontando una profonda trasformazione, nell’ottica di quelle che erano state la parole, evidenze programmatiche, del suo Capo di Stato Maggiore, Gen. C.A. Masiello, non si tratta solo di aggiornare mezzi o procedure, ma di imprimere un cambiamento culturale e operativo che renda la Forza Armata più rapida nel processo decisionale, più efficiente nell’impiego delle risorse e più efficace nel conseguimento di risultati durevoli.
Il Gen. C.A. Carmine Masiello, ha sottolineato l’importanza di addestrarsi per l’ipotesi peggiore, quale garanzia della capacità di rispondere ogni volta che il Paese chiama: “L’avvicendamento al Comando del COMFOTER è un momento di continuità e visione verso il futuro, nel segno della dedizione, della competenza e della coesione, uniti attorno ai valori fondamentali dell’Istituzione, valori che ci accomunano e per i quali migliaia di uomini hanno sacrificato la propria vita, e altri sono pronti a farlo, per il bene del Paese”.

Nel Suo discorso di Commiato, il Gen. C.A. Scala ha voluto sottolineare come “l’Esercito dovrà continuare a prepararsi e addestrarsi con serietà, costanza e professionalità senza scuse e senza alibi, per poter essere pronto ai conflitti convenzionali e non, che potremmo essere costretti ad affrontare. Guardando al futuro”.
Il Gen.C.A. Lorenzo D’Addario, nuovo Comandante delle Forze Operative Terrestri, proviene dal Corpo d’Armata italiano di Reazione Rapida della NATO di stanza a Solbiate Olona (VA), che ha guidato anche nel complesso ruolo di Allied Reaction Force della NATO, e vanta numerose esperienze in campo internazionale.

