I segretari nazionali di NSC Irene Carpanese e Ilario Castello sul “caso Bolzano”: “Paradosso istituzionale, è ora di superare l’atto dovuto, e tutelare l’insostituibile ruolo delle Forze dell’Ordine”.
Comunicato del NSC sulla notizia di cronaca da Bolzano
“L’indagine, che riguarda una presunta omissione nel rilevare e contrastare un veicolo contromano, espone in modo crudo e inequivocabile il paradosso istituzionale che la nostra categoria vive quotidianamente e che vede l’operatore in divisa, baluardo insostituibile di legalità e sicurezza, immediatamente esposto al calvario personale e professionale sul registro degli indagati”.
I segretari nazionali del Nuovo Sindacato Carabinieri, Irene Carpanese e Ilario Castello, commentano così la decisione della Procura di Bolzano di indagare due colleghi della Benemerita, in relazione all’incidente in cui, lo scorso 15 giugno, perse la vita il ventiquattrenne Tobias Tappeiner.
“Si tratta di fatti dolorosi – puntualizza Irene Carpanese – ma è fondamentale che l’opinione pubblica e la politica comprendano la natura unica del nostro lavoro”.

“Le Forze di Polizia e le Forze Armate – spiega – non sono un comparto qualunque: il nostro impegno è la garanzia che consente a ogni cittadino di vivere serenamente, ogni nostra azione è espressione della funzione e dell’autorità dello Stato e il nostro personale opera quotidianamente in contesti di elevato stress, urgenza e pericolo”.
Secondo NSC, in un sistema di tutele inadeguato, l’episodio di Bolzano è emblematico: non è stata l’azione, ma la mera presenza o la potenziale osservazione di un evento tragico a innescare il meccanismo automatico del cosiddetto atto dovuto.
Un automatismo che la sigla sindacale definisce inaccettabile poiché genera un’implicazione personale e reputazionale immediata.
‘Il pensiero nefasto di questa prassi – evidenzia Ilario Castello, anche alla luce dei fatti di Milano Corvetto che lo stesso segretario ha potuto attenzionare in prima persona – è che alla lunga possa determinare una potenziale esitazione operativa: si rischia che la percezione della dedizione professionale possa tradursi in un danno economico e di carriera inducendo negli operatori una cautela eccessiva che, a sua volta, potrebbe compromettere l’efficacia degli interventi e, di conseguenza, la sicurezza pubblica”.

“Questo non dobbiamo permetterlo – aggiunge – perché chi rischia la vita per lo Stato non può temere di essere penalizzato ingiustamente dal sistema che serve”.
“Il caso di Bolzano – osservano i due segretari nazionali del Nuovo Sindacato Carabinieri – non deve essere trattato come una semplice fatalità, ma come un campanello d’allarme sulle carenze strutturali che mettono a rischio la dignità e la capacità operativa delle Forze dell’Ordine”.
Nella giornata di venerdì 19 settembre, il Nuovo Sindacato Carabinieri ha ufficialmente depositato alla Corte Suprema di Cassazione, la propria proposta di Legge di iniziativa popolare intitolata “Superamento dell’atto dovuto”. L’iniziativa, presentata da dodici dirigenti sindacali e sostenuta con forza da tutta la sigla sindacale, rappresenta un momento storico per il Comparto Sicurezza e Difesa e mira a colmare lacune normative che da troppo tempo espongono il personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate a gravi ingiustizie economiche, professionali e psicologiche.
“Invitiamo – esorta il segretario Irene Carpanese – tutti i colleghi e i cittadini a una lettura attenta e consapevole dei contenuti della nostra proposta di Legge di iniziativa popolare, ricordando che la giusta ed equa tutela di chi opera per la collettività è un indicatore importante per valutare il livello di sicurezza e responsabilità della Nazione”. “Raggiungete i banchetti di NSC che saranno attivati nelle piazze italiane – conclude il segretario Ilario Castello – perché ogni firma raccolta per la nostra proposta di Legge relativa al superamento dell’atto dovuto, è un appello accorato al Parlamento per garantire che chi protegge sia a sua volta adeguatamente protetto”.