Basta con l’atto dovuto, sigle dei Carabinieri pongono la questione

Il SIM Carabinieri e il Nuovo Sindacato Carabinieri, tornano sul punto dell’atto dovuto, presentando due distinte proposte di modifica normativa.

La proposta del SIM per un atto (non) dovuto

Atto dovuto proposta legge sim

La proposta del SIM CC vede l’inserimento di un comma 1 quater, nell’ambito dell’articolo 335 c.p.p.al fine di coprire eventuali occasionalità riconducibili a motivi di servizio, come ampiamente accaduto nel corso del tempo, tra i tanti, la vicenda che ha visto protagonista un Luogotenente dell’Arma a capodanno, Masini.

…in un possibile futuro, quindi, potrebbe leggersi:

1. Il pubblico ministero iscrive immediatamente, nell’apposito registro custodito presso l’ufficio, ogni notizia di reato che gli perviene o che ha acquisito di propria iniziativa, contenente la rappresentazione di un fatto, determinato e non inverosimile, riconducibile in ipotesi a una fattispecie incriminatrice. Nell’iscrizione sono indicate, ove risultino, le circostanze di tempo e di luogo del fatto.

1-bis. Il pubblico ministero provvede all’iscrizione del nome della persona alla quale il reato e’ attribuito non appena risultino, contestualmente all’iscrizione della notizia di reato o successivamente, indizi a suo carico.

1-ter. Quando non ha provveduto tempestivamente ai sensi dei commi 1 e 1-bis, all’atto di disporre l’iscrizione il pubblico ministero può altresì indicare la data anteriore a partire dalla quale essa deve intendersi effettuata .

1-quater. Nei casi in cui, tenuto conto delle circostanze del fatto, appare che questo è stato compiuto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima ovvero in presenza di una causa di non punibilità, il Pubblico Ministero può procedere all’iscrizione di cui al comma 1° bis entro 90 giorni dall’iscrizione di cui al comma 1. Qualora l’accertamento delle predette condizioni risulti di particolare complessità il citato termine, su autorizzazione del Giudice, può essere prorogato fino ad un massimo di ulteriori 90 giorni.

2. Se nel corso delle indagini preliminari muta la qualificazione giuridica del fatto ovvero questo risulta diversamente circostanziato, il pubblico ministero cura l’aggiornamento delle iscrizioni previste dal comma 1 senza procedere a nuove iscrizioni.

3. Ad esclusione dei casi in cui si procede per uno dei delitti di cui all’articolo 407, comma 2, lettera a), le iscrizioni previste dai commi 1 e 2 sono comunicate alla persona alla quale il reato è attribuito, alla persona offesa e ai rispettivi difensori, ove ne facciano richiesta..

3-bis. Se sussistono specifiche esigenze attinenti all’attività di indagine, il pubblico ministero, nel decidere sulla richiesta, può disporre, con decreto motivato, il segreto sulle iscrizioni per un periodo non superiore a tre mesi e non rinnovabile.

3-ter. Senza pregiudizio del segreto investigativo, decorsi sei mesi dalla data di presentazione della denuncia, ovvero della querela, la persona offesa dal reato può chiedere di essere informata dall’autorità che ha in carico il procedimento circa lo stato del medesimo.

Proposta di legge del NSC: al via la raccolta di firme sul superamento necessario

basta con latto dovuto sigle dei carabinieri pongono la questione 1 Difesa Magazine

Il 19 settembre, il Nuovo Sindacato Carabinieri ha depositato, alla Corte Suprema di Cassazione, la propria proposta di Legge di iniziativa popolare intitolata “Superamento dell’atto dovuto”.

Più specificamente, la proposta prevede l’istituzione di un Fondo Nazionale per la copertura delle spese legali e di consulenza, per garantire che nessun operatore debba affrontare da solo il peso economico di un procedimento giudiziario.

Il secondo punto riguarda la legittimazione del supporto psicologico come risorsa essenziale per il benessere del personale, superando la stigmatizzazione e trasformandolo in un diritto.

Ancora, la previsione della sospensione automatica degli effetti disciplinari e di carriera fino a sentenza definitiva, riaffermando così il principio della presunzione di innocenza.

Infine, l’Amministrazione di appartenenza deve necessariamente fornire al lavoratore le figure professionali di cui egli necessita nel corso di tutto il procedimento, quali consulenti, periti e legali, sollevandolo non solo dal peso economico, ma anche dalla ricerca delle professionalità essenziali per la sua difesa.