Meloni, la Premier, vede la sua posizione archiviata, non è così per i Ministri coinvolti nel caso Almasri né tantomeno il suo sottosegretario.
Almasri, via al processo

…o quantomeno a un iter processual penalistico volto a lumeggiare sugli aspetti non chiari, evidentemente, che hanno proiettato un episodio di cronaca nazionale (conclusione di un mandato di cattura internazionale) sui tavoli della diplomazia internazionale.

Si ricorderà come il rimpatrio, senza cessione del catturando, un alto ufficiale delle forze di sicurezza libiche, alla corte penale internazionale, ha comportato una empasse politica risolta con espulsione dal paese del soggetto.
Successivamente la politica e opinione pubblica si è divisa tra sostenitore dell’affaire di sicurezza nazionale, quindi escludendo la componente giudiziaria e investigativa e chi, invece, poneva l’accento sulla violata consegna alla giustizia internazionale, di fatto non adempimendo a trattati siglati.
Sullo sfondo, purtroppo come sempre più spesso accade, specie quando opinione pubblica si polarizza, si mescola la polemica politica e in questo caso le direttrici sono due, immigrazione e riforma della magistratura.
Il primo filone si riferisce alla polemica mossa sul notevole flusso dei migranti che continua a impattare l’Italia, cui si aggiunge il piano Mattei verso il Sahel, mentre la riforma della magistratura viene letta attraverso la lente di chi vorrebbe vedere le toghe piegate al controllo politico.
Della notizia, come già avvenuto per la ricezione dell’avviso di garanzia, è la stessa Premier, Giorgia Meloni, dai suoi social, dove si chiede il perché i suoi ministri non hanno ricevuto analogo trattamento della stessa, non venendo archiviti.