Missioni fuori area. Pronti a cambiare paradigma sul ruolo strategico dell’Italia

“Sul tema delle missioni internazionali, penso sia necessario ripensare all’approccio. Non ha senso andare in alcuni paesi, investire molto, costruire le condizioni di sicurezza e andarsene via avendo come unico risultato quello di aver formato magari degli ottimi Carabinieri, forze di polizia o forze militari, senza aver dato un aiuto per portare in quel paese un ulteriore sviluppo economico, crescita sociale, culturali, sanitaria. Per cui io vorrei ripensare, col ministro Tajani, l’approccio che abbiamo sempre avuto. Partendo dall’utilizzo dei fondi della Difesa. Ritengo che i fondi della Difesa debbano creare sicurezza e la sicurezza si crea in modi diversi”.

Così Guido Crosetto, ministro della Difesa, durante le comunicazioni al Senato davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa nell’ambito dell’esame congiunto in merito alla partecipazione dell’Italia a ulteriori missioni internazionali per l’anno 2023, nonché della Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione.

Parlando poi dell’Africa Crosetto ha aggiunto

“Come dico sempre non esiste futuro dell’Europa scollegato dal futuro del continente africano. Perche’ il miliardo e 250 milioni di persone che ci sono adesso in Africa diventeranno due miliardi e mezzo nel giro di 20 anni e se in questi vent’anni non miglioreranno le condizioni economiche e non ci sara’ la possibilita’ di creare una ricchezza africana che consenta a quelle persone di rimanere in Africa, le mille persone al giorno che cercano rifugio in Europa diventeranno 50, 100, 150 mila al giorno”