Ilaria Cucchi sarà senatrice di un fatto personale o di un ideale politico?

Ilaria Cucchi ha raggiunto il suo obiettivo, entrare a Palazzo Madama. Siederà tra i banchi su cui, prima di lei, sono state donne e uomini che hanno reso grande e libero il nostro Paese. Ecco, da questa responsabilità, dunque, dovrà partire la neo senatrice della repubblica e dovrà lavorare, tutti i giorni, per il Paese e non per una questione personale. Dovrà essere l’esempio verso i cittadini e dovrà pagare le rate del mutuo anche privandosi di una vacanza, e lo dovrà fare, si intenda, affinché proprio i più deboli, le fasce meno abbienti, vedano in lei il riferimento di una donna che assolve ai doveri prima ancora di rivendicare i diritti. Si tratta di mettersi al servizio di quei cittadini onesti che pagano le rate del mutuo, appunto, perché sono stati formati con educazione e rispetto verso l’organizzazione e le istituzioni dello Stato; quei cittadini onesti che hanno imparato, dal 1946, ad amare questo Paese nelle sue difficoltà e nei suoi momenti più bui; quei cittadini che hanno capito che la via del dialogo è sempre vincente rispetto alla via dello scontro. Da loro, quindi, da quei cittadini, Ilaria Cucchi dovrà prendere spunto per costruire la sua carriera politica e lo dovrà fare, inoltre, crescendo nei valori di una sinistra che l’ha portata a Roma, al Senato. Valori forti e lontani, sicuramente, dalle filosofie marxsiste e anarchiche, altrimenti, sin da subito, dovrà rinunciare all’incarico consapevole dell’incompatibilità con gli ambienti istituzionali. Dovrà, invece, crescere e rafforzare la propria struttura culturale nel pensiero di Gramsci o di Berlinguer che bene hanno fatto alla storia sociale e politica italiana. Giurerà fedeltà al Paese esattamente come hanno giurato Berlinguer e Almirante, storici rivali che non hanno mai smesso di dialogare per il bene dell’Italia; giurerà come hanno giurato altre donne e uomini dello Stato e dovrà essere ancor meglio di loro e guardare oltre le questioni personali affinché i diritti dei più fragili, TUTTI, vengano garantiti; affinché cresca la cultura del rispetto verso tutti i cittadini, TUTTI, e si possa garantire al nostro Paese, un futuro più equo, giusto e liberale. Già, liberale, perché solo in uno stato liberale TUTTI hanno la possibilità di crescere e affermarsi, senza distinzione di colore, religione, sesso e ceto sociale. Buon lavoro, dunque, a Ilaria Cucchi… futura senatrice.