Inaugurato il “Giardino dei Giusti Militari” per onorare chi ha difeso i valori umani.

Dal passato un monito per il presente, attraversato da conflitti, anche a due passi da noi: “che si abbia la capacità, anche oggi, di obbedire agli ordini morali della propria coscienza e dire no alla guerra”. Lo ha detto Gabriele Nissim, presidente della Fondazione ‘Gariwo’ (Garden of the Righteous Worldwide), nel suo intervento durante la cerimonia di inaugurazione del “Giardino dei Giusti Militari” realizzato all’interno delle aree verdi di Palazzo Salerno, a Napoli, per mantenere vivo e onorare il ricordo di quei militari che hanno lottato, anche a costo della vita, per salvare le vittime delle persecuzioni e dei genocidi. La Giornata dei Giusti dell’umanità fu istituita dal Parlamento europeo nel 2012 e divenne solennità civile in Italia nel 2017. Quello di Napoli è un progetto promosso dal Comando delle Forze Operative Sud insieme alla Fondazione ‘Gariwo’. Il generale Pietro Serino, capo di Stato Maggiore dell’Esercito, presente all’iniziativa, si è rivolto in particolare agli studenti presenti: “il ricordo dei Giusti – ha detto – è un dovere che abbiamo nei confronti della nostra memoria e verso le generazioni che verranno, perché non ci può essere libertà senza conoscenza”. Il generale Giuseppenicola Tota, comandante delle Forze Operative Sud, ha poi sottolineato l’importanza della cultura della Memoria e di far conoscere, soprattutto ai più giovani, le storie di quanti sono stati capaci ad ogni costo di proteggere i valori umani. Come ha spiegato Nissim, “i militari Giusti rappresentano un grande esempio morale per il nostro Paese. Ieri come oggi, le storie dei Giusti ci ricordano che in ogni epoca vale sempre questo insegnamento: ogni essere umano, indipendentemente dal suo ruolo, ha la possibilità di scegliere”. I primi Giusti onorati nel Giardino sono stati il generale Maurizio Lazzaro de’ Castiglioni, il capitano Benedetto De Beni, il maggiore Arturo Gatti, il sergente Rinaldo Arnaldi, il soldato Fosco Annoni, il colonnello Giuseppe Azzali, il colonnello Antonio Bertone e il generale Giuseppe Amico.