Kosovo: Missione Eulex da rivedere. Ora il rischio è più elevato.

La missione Eulex in Kosovo non sa esattamente dove sia l’ex agente della polizia kosovara Dejan Pantic e se abbia ricevuto le medicine. Lo ha affermato il capo della stessa missione Lars-Gunnar Wigemark, ripreso dall’emittente “N1”. Wigemark ha affermato che ci sono informazioni “contraddittorie” su Pantic, sul suo stato di salute, poiche’ l’uomo e’ gravemente malato di cuore e deve ricevere una terapia, nonche’ sul luogo di detenzione “che non posso confermare ufficialmente, perche’ non so esattamente dove si trovi”, ha sottolineato. “E’ molto importante che Pantic venga trattato secondo tutti gli standard appropriati, che si trovi nel centro di detenzione appropriato e che i suoi diritti siano rispettati, che abbia un avvocato e sia in contatto con la famiglia. Siate certi che stiamo seguendo da vicino questo caso”, ha affermato Wigemark. Il capo della missione Eulex ha dichiarato che la situazione nel nord “non e’ sostenibile” e che “a causa dei blocchi delle strade e la chiusura di due valichi amministrativi, la liberta’ e il movimento delle persone sono molto limitati”, ha affermato. Wigemark ha precisato che la missione Eulex ha “triplicato le forze presenti” ma “non ha la competenza di assumere il ruolo della polizia nel nord del Kosovo”. Secondo la radiotelevisione serba “Rts” nel nord del Kosovo la notte e’ trascorsa serenamente, la situazione e’ per ora calma anche se ancora tesa. I serbi che protestano contro l’arresto di Pantic hanno trascorso ancora una notte a presidio delle barricate. Le scuole anche oggi sono chiuse e i valichi amministrativi di Brnjak e Jarinje ancora bloccati e non si possono attraversare neanche a piedi.

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