Idranti ed esplosioni intorno alle imbarcazioni, lo stop alla flotilla, richiamato da una Tenente delle forze di sicurezza Israeliane, poi parte il blocco di porti, stazioni in Italia.
Flotilla, si avvia la parte due
Mentre il mondo politico, trasversalmente tra maggioranza e opposizione, reagisce in modo scomposto al blocco della flotilla da parte di Israele, si avvia una parte due, se così la si può definire.
In Italia si minaccia lo sciopero generale per venerdì tre, il Ministro Salvini ostenta sicurezza, tracciando la via verso la precettazione, mancando i termini minimi per un preavviso.
Il Governo stigmatizza definendo che la flotilla non aveva intenzione nell’apportare aiuto a Gaza (ma è un punto di vista anche ovvio, considerando che appoggia a piene mani il piano di pace di Trump, legando la flotilla a una possibile destabilizzazione di quello. L’esecutivo non considera quindi l’importante movimento popolare che la flotilla ha suscitato e che, almeno da un punto di vista etica, morale, ha riposto al centro dei palinsesti la questione palestinese, non solamente considerando il megafono Israeliano.
Oggi c’è di fatto un sentiment popolare maggiore, rispetto alla causa di Gaza, ovviamente nei paesi arabi la solidarietà si è registrata, ma chiaramente in modo ridimensiato dai regimi teocratici lì presenti.
Cortei sono presenti anche ad Ankara, e si ricorderà come, anni fa, una manifestazione simile a quella portata avanti dalla flotilla aveva visto la morte di un paio di attivisti e il ferimento di un’altra decina, ovviamente neanche in quell’occasione si era riusciti a superare il blocco navale di Israele.


Nel frattempo, la politica italiana si muove:
- Il ministro Crosetto, man mano che le notizie venivano riportate dalle agenzie, è intervenuto dichiarando: «Mi auguro che tutto avvenga con calma e razionalità. Le barche sono circondate e dovrebbero essere portate nel porto di Ashdod, dove poi ci attiveremo per verificare come far rientrare i nostri connazionali. L’importante è che tutto avvenga senza violenza, senza alcun rischio. Sono preparati sia le persone a bordo che le autorità israeliane». Ancora, in una seconda battuta: «Le barche sono tutte circondate e dovrebbero essere portate al porto di Ashdod, dove poi ogni nazione si attiverà su come far rientrare i propri connazionali».
- Fa eco a quanto precede il Ministro Tajani:«Gli italiani andranno in Israele e poi saranno espulsi». Nel prosieguo della giornata/notte, intervenendo a Porta a Porta, il capo della Farnesina riferirà che nell’immediato non è previsto alcun rimpatrio, considerando la festa dello Yom kippur, in un secondo momento saranno organizzati dei voli, nel mentre la rete consolare italiana garantirà la necessaria assistenza.
…e nelle piazze, intanto:
- Bloccata la stazione ferroviaria di Napoli centrale, intanto la Città Metropolitana di Napoli approva la mozione per il riconoscimento della Palestina;
- La polizia ha impedito ai manifestanti di accedere alla stazione di termini, ciononostante è stata inibito accesso alla fermata di quella metropolitana;
- un sit-in si è quindi stabilito a piazza dei cinquecento, proprio davanti a Termini, nel contempo un corteo spontaneo ha attraversato Roma venendo bloccato in Piazza San Silvestro, probabilmente era diretto a Palazzo Chigi.
- A Milano manifestazione in piazza Duomo;
- Genova bloccato il porto, anche a Livorno, a Pisa la stazione.
Tutto ha avuto inizio nel momento in cui si è diffusa la notizia dell’abbordaggio di nave Alma, il primo dei componenti del naviglio della freedom flottilla, a bordo della quale era anche Greta Thunberg, abbordaggio che ha anche interrotto, a tratti, la visione in real-time di quel cono di attenzione sulla stessa flotilla.


