Tutti contro il Taser?

Taser, due morti nel giro di due giorni…eppure

Taser, quando il problema non è la luna ma il dito

la nostra berlino e a bologna Difesa Magazine

Superato ferragosto gli argomenti si dirottano altrove rispetto alla politica internazionale (Trump-Putin? Acqua passata), al caro spiagge e affitti (Salento out, Sicilia si difende, Calabria disorganizzata e via discorrendo) ora la notizia è il taser che uccide.

Prescindendo che tutte le morti hanno pari importanza, è difficile pensare che l’utilizzo appropriato di una arma che, a parità di condizioni fisiche è NON letale, non possa produrre dei danni.

Le Procure di Olbia, e ora anche di Genova, hanno aperto un fascicolo e quindi disposto l’autopsia delle due salme.

Nel caso di Olbia, a seguito dell’intervento di personale dell’Arma, l’uomo, evidentemente esagitato, condizione necessaria per utilizzo di strumenti di contenzione, è deceduto durante il trasferimento in ambulanza.

Nel genovese, invece, le informazioni sono ancora frammentarie, ma secondo le prime ricostruzioni l’uomo, un cittadino albanese, ha dato in escandescenze nel suo appartamento di Manesseno, tanto da spingere i vicini, preoccupati, a chiamare il 112. Intervenute due autoradio e un ambulanza, sembrano siano state scoccate tre dardi, arrivando quindi a ipotizzare che i militari provvisti di taser fossero due in quel momento.

Pare che il primo colpo sia andato a vuoto, il secondo colpito di striscio (quindi non si comprende se ha rilasciato scariche), al terzo l’uomo si è accasciato.

Posto quanto sopra, considerando anche le fasi di formazione e di approvvigionamento, il taser, al pari di altri strumenti, come le bolas e lo spray al peperoncino sono necessari per garantire la necessaria sicurezza agli operatori: la vita umana NON è oggetto di bilanciamento.