Incendio: piromane arrestato grazie a fototrappole e indagini carabinieri

La necessità di incrementare la videosorveglianza, e quindi sdoganare ulteriormente le fototrappole, hanno un senso pratico, e ora hanno un ulteriore riscontro nel d.l. 116/2025, fermo restando che intera materia è necessaria sia messa a sistema – in modo permanente e non estemporaneo – dal legislatore.

Fototrappole, videosorveglianza e arresti differiti

Un obbiettivo è raggiunto: i Carabinieri hanno tratto in arresto un piromane.

Tre erano stati i punti di innesco che hanno provocato l’incendio a Montemiletto (e anche concausa della morte di un pover’uomo settantenne che era intervenuto a spegnere il rogo, infartuato al rientro a casa).

L’arrestato, 58enne, deve rispondere di incendio doloso e rischia 15 anni di detenzione. Alla misura cautelare si è arrivati grazie alla videosorveglianza presente nei pressi di uno degli inneschi, che ha ripreso la sequenza criminale.

Ovviamente lo strumento della cattura video (prescindendo che nel caso di specie si faceva riferimento a indagini di polizia giudiziaria, quindi deroga “ovvia”) in ambito sicurezza urbana è fortemente dibattuta tra GDPR, decreto sicurezza, nelle varie “pose annuali”, rispetto direttiva del 2010 (oramai data) varianti di carattere amministrativo (ispettorato lavoro, sentenza corti europee, linee guida garante privacy ed europee).

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