Sanità MIlitare: no a una riforma calata dall’alto, SIM CC interviene

Argomento “caldo” di questa estate, una volta che è stata normalizzata la situazione stipendi, contratti e si guarda oltre, sempre verso il benessere del personale, si arriva a considerare un comparto particolare, quello sanitario, già visto attraverso gli interventi del MOSAC, ma il SIM non è stato da meno, nel dichiarasi vigile sulla tematica.

Il SIM carabinieri vigila sulla riforma della sanità militare

Infatti si legge:

“Il Dipartimento Sanità del SIM Carabinieri – prima APCSM per numero di iscritti nell’Arma – esprime forti perplessità sulle bozze di riforma del comparto sanitario militare circolate in queste settimane. Nessuna riforma può nascere senza ascoltare chi lavora ogni giorno sul campo e senza tener conto della specificità e delle peculiarità del servizio prestato dai carabinieri, che inevitabilmente comporta delle competenze ad hoc del personale sanitario, che sono state acquisite attraverso una formazione severa e dedicata, nonché sul campo nei lunghi anni di lavoro e sacrificio.”

“Medici, infermieri, psicologi, veterinari, tutti gli operatori sanitari dell’Arma, hanno sempre dimostrato competenza, dedizione ed affidabilità. Escluderli dal processo decisionale significa costruire un sistema incompleto ed ingiusto, con ricadute certe sulla funzionalità dell’Arma nonché sulla salute del personale e delle loro famiglie. In particolare è di importanza inderogabile che agli infermieri dell’Arma venga riconosciuto un inquadramento organico e omogeneo. Chi ha seguito percorsi formativi identici a quelli delle altre FF.AA. non riceve gradi equivalenti né pari riconoscimenti. Le competenze maturate nella specifica formazione giuridica, avendo conseguito le qualifiche di Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza, nonché quelle acquisite nei diversi contesti operativi e di selezione del personale, sono un patrimonio che non va disperso, a tutela della funzionalità dell’Amministrazione tutta e del benessere del personale.”

Sanità militare

“Non si può pensare di unire sistemi diversi senza prima procedere ad un adeguamento delle carriere degli infermieri che, spesso, si sono formati insieme ai colleghi delle altre FF.AA. ma che hanno visto, da sempre, una progressione più lenta ed una carriera preclusa; oppure, senza prevedere come sanare la posizione degli ISAC psicologi che da un decennio hanno messo a disposizione dell’Amministrazione, dei militari tutti e delle loro famiglie, la loro professionalità e dedizione. Questi e tanti altri i punti da chiarire e sui quali dibattere, ecco perché il SIM Carabinieri ha chiesto un confronto diretto, trasparente e continuativo tra Ministero della Difesa, Amministrazione ed associazioni, per arrivare a soluzioni efficaci e realmente condivise, perché solo così si potrà evitare di arrecare danno e discontinuità al servizio prestato in favore dei nostri carabinieri e delle loro famiglie.”

“Solo una riforma GIUSTA e che tuteli i DIRITTI ACQUISITI da tutti, con dedizione e sacrificio, potrà fornire un reale miglioramento del servizio offerto ai militari ed alle loro famiglie e far aumentare la percezione di tutela della salute, e non solo, da parte di tutti i carabinieri. A tutti i nostri iscritti, personale sanitario e non, inviamo un messaggio chiaro: NESSUNO SARA’ LASCIATO INDIETRO, questa non è solo una battaglia del e per il personale sanitario, ma è una lotta per tutelare gli interessi ed il benessere di tutti i carabinieri e delle loro famiglie, la cui salute, mentale e fisica, è stata da sempre l’obiettivo perseguito dal personale sanitario dell’Arma dei Carabinieri, spesso anche a scapito della propria vita personale!!!”