
Dal 7 ottobre al 7 Ottobre, ma due anni dopo
Trascorsi due anni e un giorno dall’attacco di hamas a Israele, questo ha poi provocato la catastrofica guerra di Gaza, un overview? No, si spera in un punto, semmai.

Trascorsi due anni e un giorno dall’attacco di hamas a Israele, questo ha poi provocato la catastrofica guerra di Gaza, un overview? No, si spera in un punto, semmai.

La flotilla mantiene la sua velocità di crociera e arriva sempre più sotto alla zona interdetta da Israele, poco meno di 80 miglia marine.

Sulla flotilla è ovvio, oggi, l’avere un’attenzione diversa, forse unica, assieme alla Spagna e alla Turchia, seppur per motivi differenti. Per ora si segnalano solamente blande azioni di disturbo, nelle prossime ore possibili gli arresti da parte israeliana.

Alle 17:00 del 30 settembre una ultima nave della gobal flotilla è salpata da Otranto, nel frattempo il grosso del naviglio è realmente alle porte di Gaza e la Marina Italiana offre un’ultima possibilità prima del venire meno la sua assistenza.

Mentre Netanyahu radicalizza la postura bellica e l’Occidente si defila sulla crisi di Gaza, la legittimità politica di Israele vacilla sotto la pressione combinata della diplomazia, della tecnologia e del diritto internazionale.

«La libertà è un dovere, prima che un diritto. È un dovere che va pagato con la solitudine, con la miseria, talvolta con la morte» , scriveva Oriana Fallaci. C’è un filo rosso che attraversa la storia. Non è un concetto astratto, né una metafora poetica. È il sangue.

Crosetto invia la fregata multiruolo Fasan a supporto di quel naviglio, attaccato da attori ancora ignoti, a tutela dei connazionali.

Nell’era della connessione permanente e dell’informazione istantanea, mentre dita distratte scorrono schermi per evitare il peso della realtà, intere popolazioni vengono inghiottite da un collasso umanitario silenzioso e sistematico.

Ci sono eventi che non cambiano soltanto la geopolitica, ma l’uomo stesso. L’11 settembre 2001 è stato uno di quei momenti. Un attacco asimmetrico, spettacolare nella sua efferatezza, che ha fatto esplodere in tempo reale la fine di ogni certezza occidentale. Quel giorno le Torri Gemelle non sono crollate soltanto a New York: è crollata una visione del mondo, un ordine, un’illusione di invulnerabilità costruita nel dopoguerra.

Gaza e Ucraina sono sulla breccia delle agenzie di informazioni da anni, oramai, certamente con tempistiche differenti, motivazioni diverse, criticità ugualmente note, dove, in egual modo, la comunità internazionale non ha saputo, non è riuscita, non è voluta intervenire. In un caso (Ucraina) con i troppi veti posti a carico del Paese aggredito, nell’altro (Gaza) con l’eccessiva accondiscendenza, verso il Paese aggredito. In entrambi i casi si sono osservati reati gravi, al punto che l’autrice – correttamente – si chiede “ma il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario, dove sono? Solo retorica?”. Ancora, comune ai due conflitti è il ruolo USA, certamente ora con un peso differente: verso l’Ucraina da arrendevole mediatore, meglio come commerciante, verso Gaza è vittima della retorica post bellica della seconda guerra mondiale, oggi assolutamente decontestualizzata e vittima della disinformazione che le immagini di una Gaza “piallata” non possono alterare.

L’annuncio della partenza, prevista per il 31 agosto 2025, di una nuova missione marina promossa dalla Freedom Flotilla Coalition, ha riaperto una ferita geopolitica nel Mediterraneo orientale.

Crateri? Si, non è esagerata come definizione, oramai la ipocrisia che si nasconde dietro la storia di Israele si sta diradando, il velo è liso, oramai, a Gaza è genocidio. Il punto è semplice: il diritto internazionale non può essere facoltativo.

Perchè la geopolitica non è “solamente” la guerra dei dazi voluta da Trump, ma è affaire molto, molto più complesso, con svariate variabili.

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Duro l’intervento del Ministro della Difesa, Crosetto, durante la conferenza stampa di ieri, dopo il ferimento di alcuni militari di UNIFIL. Allo stesso ha fatto eco il Vice Premier, Taranto, ma anche Francia e Spagna hanno biasimato Israele.

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Razzi sul Golan, il premier israeliano rientra dagli USA, riunito gabinetto di guerra. Dichiarazione alla stampa del Ministro Crosetto: rischio conflitto regionale.

Israele ha replicato con un attacco aereo al lancio di due missili dalla striscia di Gaza avvenuto in nottata, dopo che ieri un raid israeliano a Jenin, nella Cisgiordania occupata, ha ucciso nove persone, il numero più alto di vittime