Safeguard Defenders: in Italia 11 siti “segreti” della Polizia cinese, ma gli 007 italiani seguono da mesi le attività.

Non solo l’intelligence italiana ma anche gli agenti di altri Paesi della Ue stanno monitorando le attività e c’è coordinamento.

La Cina ha inaugurato ben 102 stazioni di polizia in diversi Paesi del mondo ma undici di questi presidi sono proprio qui, in Italia. È tutto scritto nell’ultimo rapporto di “Safeguard Defenders”, un ente con base a Madrid che da sempre monitora le attività politiche cinesi all’estero e le “cellule di repressione”. Le stazioni, che appaiono come presidi informativi per i turisti, in realtà nascondono un altro obiettivo: “minacciare e costringere gli emigrati, sopratutto i dissidenti a tornare in Cina per poi essere perseguitati”.

“IL DOSSIER SPAGNOLO ARRIVA ORA MA LE ATTIVITÀ DI INTELLIGENCE INTERNAZIONALI SONO IN CORSO DA TEMPO”

Il rapporto è stato pubblicato da poche ore e rivela ulteriori 48 paesi ai 54 già noti nello studio condiviso lo scorso settembre. Se solo in 12 di queste nazioni tra le quali il Canada, l’Irlanda, la Germania, l’Olanda e la Spagna sono state avviate indagini, in altri paesi, però, vi sono attività di monitoraggio delle intelligence che tengono d’occhio, scrupolosamente, le attività politiche di questi posti nati con tutt’altra finalità, a quanto pare. “Safeguard Defenders” sostiene i dati forniti dal governo cinese mostrano che in un solo anno 210.000 persone sono state “minacciate” e convinte a tornare in patria. In molti paesi, soprattutto dell’area balcanica e più esposti a influenza cinese, le polizie locali effettuano anche pattugliamenti congiunti e condividono dati sensibili. Obiettivo dunque dell’attività, non solo più turistica e di supporto amministrativo, è intercettare i dissidenti e minacciarli di azioni più incisive su loro o le loro famiglie.

ROMA, MILANO E ALTRE CITTÀ ITALIANE

Prato, Milano, Roma, Napoli, Palermo e altre città dello stivale. In Italia sono oltre 330.000 i cinesi e sono sempre più frequenti le segnalazioni di persone sparite senza motivo e, senza capire come. Un salto nel vuoto che lascia, molte volte, anche gli investigatori italiani inermi. Il rapporto pubblicato ieri a Madrid dedica ampio spazio al nostro Paese e pubblica anche le foto di carabinieri e polizia in pattuglia con agenti cinesi in divisa. “i primi uffici di polizia cinesi all’estero sono nati proprio in Italia ma, da allora, qualcosa è cambiato” – così è scritto nel dossier.