FSP Polizia: “Stanchi di subire orde barbariche”

La nota del segretario generale FSP Polizia di Stato, Valter Mazzetti, dopo gli scontri della Sapienza

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Valter Mazzetti, segretario generale di FSP Polizia di Stato, a seguito degli scontri con i collettivi all’Università La Sapienza di Roma, dove centinaia di manifestanti pro-Palestina hanno tentato di forzare il cordone della Polizia.

“L’ennesima manifestazione scaturita in brutali violenze contro le Forze dell’ordine ieri alla Sapienza non ammette alcun tipo di polemica o dibattito. Non c’è alcuna giustificazione possibile per chi comportandosi come è accaduto ieri non fa altro che delinquere.

FSP Polizia Mazzetti
FSP, il segretario generale Valter Mazzetti

Esprimiamo massima solidarietà ai colleghi feriti e ribadiamo che la misura è colma, i poliziotti sono stanchi di dover subire queste continue orde barbariche che si nascondono dietro al vessillo di studenti non violenti e disarmati.

La folla è un pericolo se viola le regole della sicurezza, non impugnare un’arma – e ci mancherebbe pure! – non vuol dire poter fare qualsiasi cosa senza alcun limite. Vogliamo una legge che imponga una distanza minima fra i manifestanti e gli operatori in servizio d’ordine.

Non è più possibile rimanere a guardare questi scempi continui contro i colleghi che fanno ordine pubblico. È ora di prendere seri provvedimenti.

FSP Scontri Sapienza
Giovane aizza la folla dal tetto di un’auto (probabilmente non di sua proprietà)

Gli operatori in divisa non devono essere toccati, chi partecipa a qualsiasi manifestazione deve restare rigorosamente lontano da donne e uomini che svolgono un servizio per la collettività e non possono puntualmente subire violenza di ogni genere.

Ci aspettiamo punizioni più certe e severe per chi li aggredisce, e chiediamo a gran voce che si codifichi l’obbligo di mantenere la distanza dagli appartenenti alle Forze dell’ordine”.

FSP Scontri Sapienza
FSP, la denuncia dopo gli scontri alla Sapienza

FSP Polizia: “Stanchi di subire orde barbariche”