Il traffico aereo torna ai livelli pre COVID. Ora svolta green.

Il 2022 è stato un anno importante per il settore aeroportuale: gli scali italiani hanno registrato complessivamente 164,6milioni di passeggeri, raggiungendo oltre l’85% dei volumi di traffico del 2019, ultimo anno preCovid, in cui il sistema aeroportuale italiano aveva raggiunto i 193 milioni di passeggeri. Per Alfonso Celotto, Presidente di AEROPORTI 2030 “la forte ripresa dei volumi di traffico aereo rispetto agli ultimi anni e l’avvio di importanti iniziative tese alperseguimento degli obiettivi di transizione green, di innovazione tecnologica e di connessione intermodale del comparto consentono di guardare con rinnovato slancio allo sviluppo del sistema aeroportuale italiano”.

Dopo la forte crisi registrata nel 2020 (53 milioni di passeggeri/anno, pari al -73% rispetto al 2019) e nel 2021 (81milioni di passeggeri/anno pari al -58% rispetto al 2019), i dati annuali confermano dunque un positivo trend di crescita, che ha contribuito a ridurre il gap negativo rispetto ai volumi pre-pandemia.

Dopo una partenza lenta nei primi mesi dell’anno dovuta alla comparsa e diffusione della variante Omicron, aggravata dal conflitto in Ucraina (a gennaio il sistema aeroportuale italiano segnava ancora un -49,8% rispetto al 2019) il traffico aereo è significativamente aumentato a partire dalla stagione summere per tutta la seconda parte dell’anno, anche grazie alla progressiva apertura di alcuni mercati ai viaggi non essenziali (a dicembre il gap con il 2019 si è ridotto al -10,1%).

Più rapida e marcata la ripresa della connettività domestica e intra europea, mentre i collegamenti intercontinentali hannorisentito maggiormente degli effetti della crisi pandemica e delle restrizioni di viaggio. 

I movimenti aerei hanno superato la soglia di 1,4 milioni, segnando un miglioramento rispetto al 2021 del 55% e recuperando sul 2019 quasi il 90%.

Il recupero del segmento cargo può dirsi completato, con 1.107.501 tonnellate di merce trasportata, attestandosi, così, ad un +0,3% rispetto ai volumi del 2019.

Nonostante le più recenti stime di Eurocontrol collochino il pieno recupero dei volumi di traffico aereo pre-pandemia al 2025, i dati del 2022 costituiscono un risultato complessivamente positivo (soprattutto se si guarda all’andamento annuale).

Diversamente da quanto avvenuto in numerosi scali europei durante i mesi estivi, dove si sono registrati pesanti ritardi e disservizi riconducibili alla carenza di organico, il sistema aeroportuale nazionale ha retto, grazie anche alle misure di salvaguardia dei livelli occupazionali adottate in Italia (cassa integrazione e Fondo trasporto aereo).

“L’aeroporto del futuro, smart e sostenibile – continua Celotto- è già realtà: dobbiamo lavorare sempre di più in questa direzione per favorire lo sviluppo di tutto il sistema aeroportuale nazionale in questa direzione ed essere pronti ad intercettare le nuove opportunità che la transizione green e l’innovazione tecnologica ci offrono per costruire insieme gli AEROPORTI del 2050”.

Il 2022 infatti è stato anche l’anno che ha visto il concreto avvio di importanti progetti e partnership tese a costruire gli aeroporti del futuro: sempre più interconnessi, intermodali, sostenibili e smart, in vista dell’obiettivo Net Zero che l’Agenda europea ha fissato per il 2050. Ed è anche per questo che nell’anno appena concluso è stato lanciato il Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo, un progetto promosso da Aeroporti di Roma, che coinvolge i principali player industriali, stakeholder istituzionali ed Associazioni, tra cui AEROPORTI 2030, per il raggiungimento dei target di sostenibilità del comparto aereo.

Anche l’implementazione di carburanti alternativi ha subito un’accelerazione: l’aeroporto di Fiumicino, primo scalo italiano a disporre di Sustainable Aviation Fuel (SAF), ha visto l’avvio di due tratte (Roma-Venezia e Roma-Barcellona) alimentate con biocarburante per l’aviazione ricavato da materie prime rinnovabili. L’aeroporto di Venezia è stato il primo scalo italiano a siglare un accordo per la promozione dell’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico sostenibile nel settore aeroportuale e nel trasporto aereo.

Altri significativi passi in avanti sono stati fatti sul piano del trasporto intermodale: dall’approvazione di importanti progetti di collegamenti ferroviari con gli aeroporti (cd. Intermodalitàferro-aria), come la bretella di Venezia, all’attuazione del primo test in volo in Italia di un prototipo di veicolo elettrico a decollo verticale (e-VTOL), che rappresenta una delle forme di mobilità innovativa e sostenibile più promettenti per i prossimi anni (cd. Intermodalità aria-aria).

“Il perseguimento di tali obiettivi richiede non soloun’accelerazione nello sviluppo sostenibile delle infrastruttureaeroportuali, nell’utilizzo di bio-fuels, nella digitalizzazione dei servizi e delle operazioni, ma impone al sistema del comparto aereo uno sforzo che deve essere portato avanti con determinazione e con l’adeguato sostegno pubblico”, conclude il presidente di AEROPORTI 2030 Alfonso Celotto.