Zaporizhzhia, un disastro nucleare porterebbe particelle radioattive anche in Italia

E’ ancora in corso l’allarme per la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato di avere avuto informazioni, da parte dell’intelligence, “che l’esercito russo ha collocato oggetti simili a esplosivi sul tetto di diverse unità di potenza dell’impianto, forse per simulare un attacco alla centrale, forse per qualche altro scenario”. E Zelenzky, ancora una volta, sottolinea che l’unica fonte di pericolo per la centrale nucleare è la Russia e nessun altro, mentre il ministero degli Etseri chiede alla comunità internazionale di prendere “misure immediate”.

Il Cremlino respinge le accuse parlando invece di un “possibile atto sovversivo ucraino con conseguenze catastrofiche. La situazione è molto tesa perché il rischio di un atto di sabotaggio da parte del regime di Kiev è molto alto. Un atto sovversivo che può avere conseguenze catastrofiche”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Nella diatriba si inserisce anche la Cina, con il presidente Xi Jinping che, secondo il Financial Times, avrebbe personalmente messo in guardia Vladimir Putin dall’uso di armi nucleari in Ucraina già a marzo scorso. Il rimpallo delle accuse va avanti ormai da mesi fra Kiev e Mosca e la centrale di Zaporizhzhia è sempre più spesso al centro delle preoccupazioni mondiali per la minaccia di un disastro nucleare che avrebbe una portata difficilmente immaginabile per l’Europa intera, Italia compresa, con una esposizione altissima alle particelle radioattive portate dai venti.

L’ultimo caso relativo al “gioco nucleare” è stato quello della distruzione della diga di Kachovka che ha messo in difficoltà l’approvvigionamento idrico necessario alla centrale per raffreddare i suoi reattori, facendo temere il peggio. Anche per questo motivo, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) vuole vederci chiaro e ha chiesto l’accesso a tutti gli edifici della centrale occupata dalle truppe russe, per “confermare l’assenza di mine o esplosivi sul sito. Con l’aumentare della tensione e dell’attività militare nella regione, i nostri esperti devono essere in grado di verificare i fatti sul campo”, ha affermato in una nota il direttore generale Rafael Grossi, ritenendo “fondamentale chiarire la situazione attuale in un momento in cui Mosca e Kiev si accusano a vicenda di pianificare provocazioni o attacchi”.

Già nelle ultime settimane il personale dell’Aiea ha ispezionato diversi punti “senza osservare alcuna traccia di mine o esplosivi”. Tuttavia, l’organismo delle Nazioni Unite non è stato in grado di accedere ai tetti degli edifici che ospitano i reattori 3 e 4, né ad alcune aree del sistema di raffreddamento dell’impianto.

La presenza militare è immutato, ha spiegato l’Agenzia, che per ora non ha osservato alcun bombardamento recente nelle vicinanze.