La Francia si risveglia a pezzi. 80 agenti feriti, mille auto bruciate e ora Macron teme il peggio

Sale a 994 persone il bilancio degli arresti nella notte in Francia a causa delle violenze esplose dopo la morte del giovane Nahel. Lo rende noto il ministero dell’Interno francese che parla comunque di violenze di “minore intensita'” rispetto alle giornate precedenti. I feriti sono “79 tra poliziotti e gendarmi”, aggiunge il ministero, in un rapporto ancora provvisorio. Circa 1.350 veicoli sono stati dati alle fiamme, 234 edifici sono stati incendiati o danneggiati e sono stati registrati 2.560 incendi su strade pubbliche.

Macron pronto a dichiarare lo stato di emergenza

Macron ha lasciato il vertice Ue per presiedere una nuova riunione dell’unità di crisi ma, almeno per ora, non ha decretato lo stato di emergenza. Il presidente ha lanciato un appello ai genitori dei manifestanti: ‘teneteli in casa’ e ha definito la sommossa “un’inaccettabile strumentalizzazione della morte di un adolescente” annunciando un maggior dispiegamento di forze dell’ordine nelle strade. Così è stato. Alle donne e agli uomini in divisa si sono affiancati i blindati.

La Farnesina, momento difficile, prudenza

“La questione riguarda esclusivamente la Francia, evidentemente c’è un malessere, soprattutto nelle grandi periferie francesi e questo poi è esploso poi quando c’è stato questo episodio molto triste che non doveva accadere”.

Lo dice il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Caffè Europa su Rai Radio1, in merito alla situazione in Francia dopo la quarta notte di scontri in Francia. Dalla Farnesina un invito alla prudenza, un invito

“agli italiani che vanno in viaggio in Francia abbiamo raccomandato di seguire i consigli della forze dell’ordine e non avvicinarsi a luoghi dove ci sono scontri che possono essere pericolosi. Per ora è un messaggio di prudenza”